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«Soumahoro giù la maschera, ha sempre lavorato per sè»

 
Redazione Foggia

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Irregolarità in coop famiglia Soumahoro, i pm indagano

Iacovelli (Flai Cgil): «Ora il rischio è che la gente ci consideri tutti come lui»

Venerdì 25 Novembre 2022, 13:54

Aboubakar Soumahoro è stato un tribuno efficace della lotta braccantile proprio in Capitanata, venuto fuori quasi dal nulla con il suo megafono ad arringare i «potenti» per le strade di Foggia sotto le insegne del sindacato Usb di cui era segretario nazionale di categoria. Un personaggio noto «Abou», come lo ricordano intanti, anche se di lui si erano perse le tracce da un po'. Prima della scalata in Parlamento (votato in Puglia, ma eletto in Piemonte con Sinistra italiana), Soumahoro aveva creato la Lega dei braccianti, un sindacato quasi su misura con cui aveva preso le distanze anche dall'Usb che lo aveva tenuto in grembo fino a quel momento. Torretta Antonacci, l'ex ghetto di Rignano, era il suo campo d'azione privilegiato. Oggi nel centro di accoglienza, dotato dei container fatti montare dalla Prefettura, di Soumahoro quasi nessuno ha voglia di parlare. E all'Usb un portavoce esprime tutto lo sconcerto, l'imbarazzo di un'organizzazione che si era spesa molto al fianco delle campagne pro-migranti di Abou, salvo poi scoprire l'inchiesta della Procura di Latina in cui è indagata la suocera del sindacalista da anni in Italia.

Ma il timore adesso è un altro. Che il senso della lotta bracciantile, le battaglie per i diritti civili subiscano un danno irreparabile nell'immaginario collettivo a causa dell'inchiesta su colui che era entrato in Parlamento con gli stivali da lavoro. «Il rischio è che questa vicenda possa far scattare nella mente della gente l'idea che il problema dei migranti in fondo sia un falso problema. Già incontriamo ostacoli tutti i giorni - afferma Daniele Iacovelli, segretario della Flai Cgil foggiana - per affermare il concetto che i lavoratori migranti vadano tutelati come i braccianti italiani. Nell'opinione populista siamo tutti sindacalisti, speriamo di no ma può emergere questa congettura».

Soumahoro però è stato un sindacalista atipico, veniva scomodato Di Vittorio per sottolinearne la teatralità e l'azione.

«Ha sempre personalizzato la battaglia dei migranti, questo è evidente dalla sua attenzione mediatica. Sì, lo avevano affiancato anche a Di Vittorio finendo per strumentalizzare anche la storia del bracciantato».

Perchè crede che abbia strumentalizzato il problema?

«Perchè ha portato in Parlamento il problema dei braccianti, ma non la condizione dei lavoratori. Un'altra azione mediatica a uso e consumo di se stesso. Non a caso oggi il partito che lo ha eletto gliene chiede conto. Nel frattempo le condizioni precarie dei lavoratori sono ancora tutte là».

Con la Flai Cgil non si è mai confrontato e voi non lo avete cercato. Eppure difendete gli stessi principi.

«Lui ha girato diversi territori in questa provincia, però Torretta Antonacci è stata la sua area operativa. A seguito di ciò è riuscito a creare una forte contrapposizione tra quei lavoratori e la Flai Cgil, abbiamo forte difficoltà ad entrare in quel campo ancora adesso. E abbiamo presentato anche una denuncia alla Procura per un'aggressione subita».

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