«Maxiemergenze: Scienza e realtà», in programma il 21 e 22 settembre, è il primo convegno nazionale realizzato in Capitanata di questa portata con l’obiettivo di formare tutte le figure professionali che quotidianamente e con abnegazione operano nel sistema emergenziale. Promotore e presidente del convegno il dott. Stefano Colelli, Direttore della Struttura Complessa Centrale Operativa 118 del «Policlinico Foggia». La struttura ospedaliera comunica che «l’evento è un modulo formativo di grande rilevanza al fine di fronteggiare sia maxiemergenze legate a fenomeni naturali sempre più frequenti, quali ad esempio pandemie, alluvioni o incendi, sia incidenti ferroviari, stradali o aerei, ma anche maxiemergenze di attualissima portata quali le NBCR, ovvero nucleari, biologiche, chimiche e radiologiche».
Fiore all’occhiello dell’evento sarà una imponente simulazione di maxiemergenza conseguente ad attacco NBCR (nucleari, biologiche, chimiche e radiologiche) che avrà luogo a partire dalle ore 9 del 22 settembre presso lo spazio antistante l'elipista del DEU del «Policlinico Foggia». Con il coinvolgimento di numerosi operatori sanitari, sarà simulato un attacco da agenti chimici e verranno messe in campo le azioni previste: perimetrazione della zona colpita, allertamento del sistema per evento maggiore/calamità con l’intervento delle squadre tecniche speciali dei vigili del Fuoco, il triage, l’elisoccorso, l’assistenza dei feriti, la stabilizzazione e l’evacuazione.
«Il convegno - illustra Colelli - è intitolato alla memoria del compianto e mai dimenticato Dott. Luciano De Mutiis, il primo Direttore di Centrale che partendo dal nulla è riuscito a creare, con l’aiuto di validi collaboratori quali il Dott. Raffaele Castellano e il Dott. Ernesto La Salvia, una struttura organizzativa capace di rispondere alle esigenze del territorio. Occorre essere preparati affinchè l’emergenza vada presa di petto. Mio obiettivo è creare una rete dell'emergenza, cercando di integrare il più possibile il territorio e l'ospedale. Quest’anno abbiamo preparato più di 1.500 figure professionali. Cosa mai fatta in passato in Capitanata».
















