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Sparatoria a Nettuno: il ferito è un capomafia foggiano, grave anche il figlio 16enne

 
Redazione online

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Sparatoria a Nettuno: il ferito è un capomafia foggiano

Si tratta di Antonello Francavilla, di 44 anni

Mercoledì 02 Marzo 2022, 16:17

18:55

FOGGIA - Un agguato in pieno stile mafioso a Nettuno, centro del litorale romano. Una missione di morte conclusa con il ferimento di un 16enne, ora in gravissime condizioni, e del padre, un pregiudicato di 44 anni. L’obiettivo dei sicari era Antonello Francavilla, ritenuto uno dei capi della mafia foggiana e ai domiciliari dal marzo 2021. In base a quanto ricostruito dagli agenti della squadra mobile e del commissariato di Anzio-Nettuno, coordinati dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia, intorno alle 12.30 i killer, forse due persone, fingendosi poliziotti hanno bussato alla porta di una villetta in via Greccio. A questo punto la ricostruzione di quanto avvenuto si fa meno chiara. Ad aprire la porta sarebbe stato il padre, convinto che fosse in corso un controllo delle forze dell’ordine. I sicari hanno subito esploso alcuni colpi ferendo Francavilla. Il ragazzino si sarebbe chiuso nel bagno ma i killer, dopo avere sfondato la porta, hanno sparato altri tre colpi ferendolo alla testa e al torace. Dopo il blitz i killer si sono dati alla fuga, forse a bordo di un’auto guidata da un complice. Le condizioni del minorenne sono apparse subito gravissime. E' stato trasportato in codice rosso all’ospedale di Anzio e poi trasferito in eliambulanza al policlinico Gemelli di Roma dove è stato sottoposto ad interventi di neurochirurgia e toracica e posto in coma farmacologico.

«Un quadro clinico critico, la prognosi è assolutamente riservata», spiegano fonti ospedaliere. Il padre, che ha riportato ferite meno gravi, era finito in carcere nel novembre 2013 in un blitz antidroga. Assieme al fratello Emiliano e al suocero Roberto Sinesi, 62 anni, nome storico della mafia foggiana, è ritenuto al vertice del clan Sinesi-Francavilla, una delle tre batterie della 'Società Foggianà. Francavilla sta scontando agli arresti domiciliari condanne definitive alla pena complessiva di 13 anni e 4 mesi di reclusione sia per concorso nell’importazione di 300 quintali di hashish dal Marocco, via Spagna, a Foggia, sia per associazione mafiosa. E’ stato inoltre condannato a sei anni in appello per estorsione aggravata dal metodo mafioso. In quest’ultimo caso la vittima secondo le indagini è un imprenditore del settore agroalimentare di Foggia che per otto anni avrebbe pagato il pizzo a esponenti di due clan della Società foggiana attraverso tangenti mensili, assunzioni fittizie di personale in azienda e "contributi» per le spese legali di un detenuto. Il papà di Antonello Francavilla, Mario, detto il «nero», fu ammazzato nel gennaio del 1993 mentre, a bordo di una auto, rientrava a casa. Il delitto avvenne nell’ambito della 'guerrà ultra trentennale tra clan mafiosi rivali.

Il duplice tentato omicidio di oggi arriva a pochi giorni dalla maxioperazione della Dda di Roma che ha portato all’arresto di 64 persone accusate di fare parte di gruppi criminali di stampo 'ndranghetista proprio nella zona di Nettuno ed Anzio. Associazioni a delinquere che hanno puntato ad infiltrare le amministrazioni locali cercando di mettere le mani sui ricchi appalti legati soprattutto allo smaltimento dei rifiuti.

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