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«No a questa assurda guerra in Ucraina»: Foggia scende in piazza

 
Redazione online

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«No a questa assurda guerra in Ucraina»: Foggia scende in piazza

Foggia dice no alla guerra in Ucraina (Foto Maizzi)

Il sit-in di venti associazioni nel centro cittadino: «Le istituzioni fermino questo massacro»

Giovedì 24 Febbraio 2022, 18:58

FOGGIA - Più di venti associazioni si sono riunite questo pomeriggio a Foggia per dire «No alla follia della guerra! Mai più guerre nel mondo!»: lo scrivono a caratteri cubitali, firmando un manifesto-appello per dire no alla guerra in Ucraina, nelle Repubbliche del Donbass. L'iniziativa era stata lanciata ieri, poche ore prima di quanto poi veramente accaduto ad Est dell'Italia, dove è scoppiata veramente la guerra, causata dall'invasione russa in Ucraina. e lanciano una manifestazione

Davanti alla Villa comunale di Foggia, in piazza Cavour, le associazioni si rivolgono alle comunità di tutta la Capitanata affinché, con la loro partecipazione, «facciano sentire la loro volontà di pace». A promuovere il sit-in, quando i venti di guerra minacciano l’Europa, sono partiti politici e associazioni di Foggia e provincia. «Il conflitto apertosi tra Ucraina e Russia in nome della sicurezza sta precipitando in conflitto armato. Una guerra, dopo due anni di pandemia, sarebbe devastante per tutto il mondo e in primo luogo per l’Europa, scatenando una catastrofe umanitaria e una crisi energetica ed economica di incontrollabili proporzioni – scrivono le realtà firmatarie nel’appello - Bisogna assolutamente fermare carri armati, navi ed aerei da guerra. Le questioni che contrappongono le parti, a partire dal tema della sicurezza, vanno risolte sedendosi attorno a un tavolo con l’intervento di tutte quelle istituzioni che hanno il potere di assumere decisioni. L’Unione Europea, che si fonda sul primato della pace, deve adoperarsi per bloccare ogni tipo di espansionismo sul suolo europeo, di tipo politico o militare. L’umanità vive una fase nuova che non può essere il ritorno agli equilibri del passato. L’Europa ha bisogno di un sistema di sicurezza collettivo nel quale possano riconoscersi tutti i governi e tutti i popoli e che passa attraverso una progressiva riduzione degli armamenti e la destinazione delle risorse a fini di pace e di sviluppo economico e sociale».

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