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Foggia, «Mamma denuncialo, papà è cattivo»

 
Antonio D’Amico

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Antonio D’Amico

A sette anni spinge la donna a recarsi dai carabinieri il marito l’aveva colpita con un pugno

Sabato 05 Giugno 2021, 11:15

Foggia - «Mamma, denuncialo. Papà è cattivo...». Quell’appello lanciato da un bambino di 7 anni scuote la donna vittima dell’ennesimo caso di violenza in famiglia che si reca dai carabinieri e fa arrestare il marito violento.

Chissà se quel piccolo batuffolo avrebbe pensato che un giorno indotto la mamma a denunciare suo padre. Un gesto doloroso ma necessario per porre fine a quelle continue aggressioni subite dalla donna. Protagonista un 33enne, originario del capoluogo dauno: sabato scorso, per futili motivi ha sferrato un pugno alla moglie provocandole una ferita al labbro inferiore.

Fondamentale è stato il coraggio dimostrato dalla vittima, ormai esausta dal comportamento violento da parte del marito nei suoi confronti e dei bambini di 4 e 7 anni. Si è presentata al comando stazione di Porta San Severo e ha denunciato quanto accaduto tra le mura di casa.

Cosa ha scatenato la rabbia dell’uomo? Pare che il litigio sia scoppiato su chi doveva andare a fare la spesa per il fine settimana. Oltre ai bambini, al violento battibecco era presente anche la suocera del presunto aggressore. Qualche parola di troppo e poi la situazione è degenerata tanto da indurre l’uomo a colpire la moglie con un pugno; la donna non ha esitato ad andare subito via di casa insieme ai suoi due figli che, in quei concitati momenti, hanno preso le difese della madre scagliandosi contro il padre.

Immediato è stato il coordinamento tra la locale stazione dei carabinieri e le “gazzelle” del 112 finalizzato a rintracciare l’uomo nei pressi della propria abitazione.

Per il 33 enne è scattato l’arresto e, al termine delle formalità di rito, come disposto dalla Procura della repubblica presso il Tribunale di Foggia, è stato trasferito presso la casa circondariale di Lucera.

L’autorità giudiziaria in sede di udienza ha convalidato l’arresto disponendo per l’uomo l’allontanamento dalla famiglia. L’attività svolta dai militari rientra in un più ampio progetto della compagnia carabinieri di Foggia di costante vicinanza al cittadino, soprattutto a coloro i quali appartengono alla categoria “fasce deboli” come donne e bambini, spesso costretti a sottostare alle minacce, ai maltrattamenti e alle offese dei loro “aguzzini”.

«Costante è la collaborazione - si legge in una nota diffusa dal comando provinciale - tra l’Arma dei carabinieri e i Centri antiviolenza presenti sul territorio del capoluogo dauno, grazie alla quale si sta cercando di incentivare sempre più donne maltrattate a denunciare, convinti che sia l’unica strada percorribile per debellare definitivamente questo fenomeno e ritornare ad una vita più serena».

Donne e non solo. «Esistono inoltre Centri di ascolto - conclude la nota del comando provinciale - per uomini maltrattanti, composti da psicologi, psicoterapeuti, psichiatri ed educatori dove, nel corso dei colloqui di orientamento dove partecipano gruppi di uomini, quest’ultimi possono riflettere sui propri comportamenti, sulla rabbia, sulle problematiche relazionali, sulla genitorialità e sul bisogno di aiuto e sostegno».

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