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Foggia, sparano con fucile a pallini contro auto migranti: ferito al volto 30enne del Mali

 
Redazione online

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Erano in tre in auto e sono stati affiancati da fuoristrada. Il giovane ferito è in codice rosso ma non rischia la vita

Lunedì 26 Aprile 2021, 11:01

14:40

FOGGIA - Un cittadino del Mali di 30 anni è stato ferito al volto da un colpo di fucile caricato a pallini
la scorsa notte a Foggia mentre era in auto con un connazionale ed un ivoriano a pochi chilometri da Foggia, in località «Borgo La Rocca».

I tre erano a bordo di una Opel e stavano facendo ritorno al Ghetto di Rignano quando secondo una prima ricostruzione - sono stati affiancati da un fuoristrada a bordo dal quale alcune persone hanno sparato con un fucile infrangendo il finestrino posteriore del mezzo.

A quel punto gli stranieri hanno abbandonato il mezzo e sono fuggiti a piedi per le campagne.

Poi hanno allertato i soccorsi. La vittima è stata accompagnata al policlinico Riuniti, dove è tuttora ricoverata in codice rosso ma non è in pericolo di vita. Le indagini sono affidate ai carabinieri che stanno cercando di identificare gli autori e ricostruire un possibile movente.

NO EPISODIO ISOLATO - Il ferimento del maliano avvenuto la scorsa notte in località Borgo La Rocca, nel Foggiano non è un episodio isolato. Nel luglio del 2019 tre stranieri, un gambiano ed due senegalesi vennero colpiti da alcune pietre lanciate da un autovettura in corsa.

Nello specifico il 23 luglio 2019 , in via Manfredonia, un cittadino gambiano, a bordo di una bicicletta, venne ferito al volto da alcune pietre scagliate dagli occupanti di una auto scura. Qualche ora prima altri due cittadini senegalesi, erano stati colpiti da sassi al volto mentre percorrevano in bicicletta via Manfredonia per recarsi al lavoro nei campi. Per questi episodi vennero arrestati due giovani foggiani con le accuse di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa, nonché lesioni personali pluriaggravate.

Sul ferimento del maliano avvenuto la scorsa notte è intervenuto anche il sindacalista Aboubakar Soumahoro della Lega Braccianti che in un post ha annunciato la convocazione di un’assemblea «delle lavoratrici e dei lavoratori perché questi attentati alla vita di uomini e donne, non piegheranno e non fermeremo la nostra lotta per i diritti e per la dignità socio lavorativa di tutte e di tutti». 

È in Italia da circa cinque anni Sinayogo Boubakar, il maliano di 30 anni ferito la notte scorsa con un colpo di fucile caricato a pallini mentre rientrava con un connazionale di 26 anni e un ivoriano di 30, al ghetto di Rignano, noto come il Gran Ghetto, l’insediamento spontaneo sorto in località Torre Antonacci, nelle campagne del Foggiano.

«Da qualche tempo - spiega Raffaele Falcone, segretario della Flai Cgil di Foggia - il giovane, che gli amici chiamano Biggie per la sua stazza, aveva un lavoro stabile in un’azienda agricola del territorio. Da sempre iscritto alla Flai Cgil Foggia, aveva un pò di problemi con il permesso di soggiorno e l'anno scorso avevamo fatto richiesta di sanatoria grazie anche all’aiuto del suo datore di lavoro». «Non ci ha mai raccontato di problemi legati al caporalato», aggiunge Falcone.

A quanto si apprende dalla sigla sindacale gli stranieri stavano rientrando a casa bordo di una Opel dopo aver trascorso la serata da amici al Ghetto di Borgo Mezzanone, l’altro insediamento abusivo che si trova a pochi chilometri da Foggia. Improvvisante sono stati affiancati da un Suv dal quale sono partiti i colpi di fucile (non è ancora certo il numero dei colpi esplosi). Baggie è rimasto ferito all’occhio e attualmente è ricoverato nel reparto di oculistica del Policlinico Riuniti del capoluogo dauno, ma non è in pericolo di vita. «E' ora che lo Stato si faccia carico di quello che sta succedendo al Gran Ghetto», conclude Falcone.

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