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Foggia, omicidio del tabaccaio Traiano: il minore, presunto assassino, fa scena muta

 
Redazione online

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Foggia, omicidio del tabaccaio Traiano: il minore, presunto assassino, fa scena muta

Iniziati gli interrogatori degli arrestati

Martedì 02 Marzo 2021, 10:45

FOGGIA - Si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande di pm e gip del Tribunale per i minorenni di Bari, il diciassettenne foggiano rinchiuso dal 25 febbraio nel carcere minorile «Fornelli» del capoluogo regionale in quanto ritenuto il rapinatore-killer che accoltellò ripetutamente al volto Francesco Traiano, il trentottenne titolare del bar-tabaccheria «Gocce di caffè» di via Guido Dorso ferito il pomeriggio del 17 settembre 2020 durante una rapina e morto agli ospedali riuniti il 9 ottobre dopo 22 giorni di coma. L’indagine denominata «Destino» condotta dagli agenti della sezione antirapina della squadra mobile, e coordinate dalle Procure di Foggia e del Tribunale per i minori di Bari, è sfociata nel blitz del 25 febbraio con l’emissione di 5 ordinanze cautelari: 4 (3 in carcere e 1 ai domiciliari) del gip del Tribunale dauno Armando Dello Iacovo ; e la quinta della collega Patrizia Famà del Tribunale per i minorenni nei confronti del diciassettenne foggiano.

Il ragazzo, difeso dall’avv. Francesco Santangelo, ha scelto la linea del silenzio nell’interrogatorio in videoconferenza dal carcere minorile di Bari collegato con l’aula del gip Patrizia Famà, presente anche il pm Rosario Plotino . La difesa valuterà un eventuale ricorso al Tribunale della libertà. Il minorenne è accusato di omicidio volontario quale autore materiale dell’accoltellamento; concorso con i 4 maggiorenni in rapina aggravata; concorso con uno dei maggiorenni nel furto della «Fiat Punto» rubata nel capoluogo dauno la sera del 16 settembre, utilizzata il giorno dopo la sanguinosa rapina; e - lo si è appreso anche adesso - di detenzione ai fini di spaccio di eroina, che avrebbe smerciato in alcune occasioni nell’autunno scorso.
Nella ricostruzione accusatoria basata su video, intercettazioni, analisi di tabulati telefonici, il minorenne è il bandito a volto coperto ed armato di coltello che insieme a due coindagati (Antonio Pio Tufo di vent’anni e Antonio Bernardo di 23 anni) fecero irruzione nel bar-tabaccheria, mentre Christian Consalvo di vent’anni attendeva alla guida della «Fiat Punto» rubata usata per giungere sul posto e scappare. Mentre Tufo rimase sulla soglia del bar, Bernardo e il minore - prosegue l’atto di accusa - si diressero verso la cassa dove c’era Traiano che fu accoltellato ripetutamente al volto dal ragazzo e preso a calci anche quand’era ormai esanime a terra. Tutto durò meno di un minuto, tempo necessario per arraffare i soldi dalla cassa (un centinaio di euro circa), qualche biglietto del «gratta e vinci», e quindi fuggire con la «Fiat Punto».
Tufo, Bernardo e Consalvo, detenuti nel carcere di Foggia, verranno interrogati nelle prossime ore dal gip del Tribunale di Foggia: la Procura gli contesta il concorso anomalo nell’omicidio volontario (reato diverso da quello voluto) e il concorso nella rapina; Consalvo risponde anche di concorso nel furto della «Fiat Punto», pur se per questa imputazione il gip ha ritenuto insufficienti gli indizi a suo carico; Tufo e Bernardo sono accusati anche della ricettazione dell’auto; ed ancora Bernardo e Simone Pio Amorico di 21 anni, di aver incendiato la «Fiat Punto» la sera del 17 settembre: l’auto usata per il colpo a mano armata e per la fuga fu abbandonata poco dopo in località «Posta conca» nelle campagne di Foggia, e poi data alle fiamme la sera stessa per eliminare qualsiasi impronta o tracce biologiche utili per estrapolare il Dna.

Il quinto uomo dell’inchiesta «Destino», e l’unico ad essere stato posto ai domiciliari in occasione del blitz di 5 giorni fa, è Amorico. La Procura dauna gli contesta il concorso in rapina, sostenendo che pur non partecipando materialmente al colpo, lo organizzò insieme ai coindagati che aiutò anche subito dopo la commissione della rapina-omicidio. Il gip Dello Iacovo ha ritenuto invece che Amorico intervenne dopo la rapina, andando a prendere in auto per riportarli in città Consalvo e il minore, dopo che questi due avevano abbandonato la «Fiat Punto» in campagna, per cui deve rispondere di favoreggiamento: anche l’interrogatorio di Amorico è stato fissato nei prossimi giorni.

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