Due mazzi di fiori sono stati consegnati da alcuni cittadini ai poliziotti poche ore dopo il blitz «Destino», sfociato nell’arresto di 5 giovani foggiani nell’ambito delle indagini sull’omicidio a scopo di rapina di Francesco Traiano. Lo rende noto la Questura di Foggia in una nota stampa: «Giovedì pomeriggio dopo il brillante risultato delle indagini avviate a settembre sull’omicidio del titolare del bar-tabaccheria “Gocce di caffè”, gli agenti oltre agli applausi da parte della cittadinanza e di numerose email di congratulazioni, hanno ricevuto anche due omaggi floreali. Li hanno consegnati cittadini che in tal modo hanno voluto mostrare l’apprezzamento per l’impegno profuso dagli investigatori, che nonostante gli scarsi elementi iniziali, in sinergia con le Procure competenti, hanno saputo costruire un quadro indiziario che ha poi portato alla emissione delle ordinanze di custodia cautelare. La Questura ringrazia tutti coloro che supportano la Polizia perché, per chi lavora ogni giorno sulla strada combattendo il crimine, non c’è riconoscimento più grande di quello che proviene con spontaneità dalla cittadinanza».
Una operazione che ha portato in carcere il minorenne e i tre maggiorenni Christian Consalvo di 20 anni; il coetaneo Antonio Pio Tufo; e Antonio Bernardo di 23 anni finiti nel carcere minorile il primo e nella casa circondariale di Foggia gli altri tre sono accusati di omicidio volontario il ragazzo; concorso anomalo in omicidio volontario gli altri tre; ed a vario titolo di furto, ricettazione e incendio della «Fiat Punto» usata per la rapina che fruttò un centinaio di euro. Arresti domiciliari invece per Simone Pio Amorico, 21 anni, accusato di favoreggiamento.
Poliziotti, Procura di Foggia e gip del Tribunale di Foggia e del Tribunale per i minori di Bari hanno ricostruito attraverso intercettazioni, video, analisi celle telefoniche, interrogatori. La squadra mobile del capoluogo daunio è partita dal furto della «Fiat Punto» avvenuto la sera del 16 settembre in via Radesca e di cui sono sospettati il minorenne e Consalvo, anche se per quest’ultimo il gip ha ritenuto che gli indizi in relazione all’accusa di concorso in furto siano insufficienti. Le telecamere inquadrarono i ladri che agirono a bordo di scooter «Aprilia» modello «Scarabeo». Il 21 settembre, 4 giorni dopo la rapina, la squadra mobile notò parcheggiati vicino ad un bar due scooter simili a quelli filmati in occasione dello scooter: i poliziotti identificarono 7 avventori, tra cui Tufo, Bernardo il minore: uno dei due scooter era in uso proprio al ragazzo, secondo la prospettazione accusatoria. Fu così che si cominciò a indagare su di lui per l’omicidio Traiano. I sospetti si concentrano anche su Tufo e Bernardo anche perché sarebbero stati abituali frequentatori del bar-tabaccheria rapinato.
In mano a chi indaga ci sono poi i filmati della sanguinosa rapina. Secondo l’accusa tutto si svolse in meno di un minuto nel primo pomeriggio del 17 settembre di un anno fa; e più precisamente tra le ore 14, 10 minuti e 46 secondi e le 14, 11 primi e 19 secondi. In via Dorso sopraggiunse la «Fiat Punto» guidata da Consalvo, da cui scesero Tufo, il minore armato di coltello e Bernardo: erano tutti a volto coperto ed entrarono uno dopo l’altro nel locale per una rapina che si è trasformata in tragedia.