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Foggia, il «Concorsone» per Oss ancora nella bufera

 
Massimo Levantaci

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Massimo Levantaci

Foggia, il «Concorsone» ancora nella bufera

Non era mai era accaduto che graduatorie pubblicate come finali venissero più volte modificate e aggiornate

Lunedì 22 Giugno 2020, 12:12

FOGGIA - La graduatoria del concorso per operatori socio-sanitari, 2445 posti negli ospedali e nelle Asl pugliesi, è chiusa «definitivamente» dal 17 giugno come sancito dalla commissione centrale del concorso insediata dalla direzione generale del Policlinico di Foggia che ha organizzato le prove per conto della Regione. Concorso-monstre (oltre 14mila candidati), un anno di prove svolte nel 2019, graduatoria dei vincitori rivista più volte (almeno quattro) dopo erronee assegnazioni di punteggi a causa di «mendaci» - sottolinea il Policlinico - attribuzioni di titoli da parte di alcuni candidati poi retrocessi in graduatoria o anche esclusi dall’elenco dei vincitori. L’eccessiva rivisitazione delle graduatorie appare dunque l’elemento scatenante delle contestazioni, il dato che solleva più interrogativi. Dodici i ricorsi finora esaminati dal Tar Puglia (tutte rigettate le istanze cautelari), ma più che l’intervento dei magistrati amministrativi s’invoca adesso quello del Consiglio regionale.

Lo fa l’avvocato brindisino Euprepio Curto che rivolge una domanda ai consiglieri: «Non ritenete ce ne sia abbastanza per istituire una commissione d’indagine sui fatti finora avvenuti?». Secondo l’ex senatore e consigliere regionale, è «assolutamente necessario venga fatta chiarezza sui criteri e sulle procedure» del cosiddetto “concorsone”. «Mai era accaduto - sottolinea - che graduatorie pubblicate come finali venissero più volte modificate e aggiornate. Tutto ciò è per davvero inquietante in fatto e in diritto». «Se a tutto ciò si aggiunge la considerazione che molti candidati si son visti modificare più volte i punteggi, delle due l’una: o la gestione del concorso è per davvero sfuggita di mano a chi avrebbe dovuto gestirlo con competenza e linearità, oppure vi è altro su cui dover effettuare le più opportune verifiche», ipotizza l’avvocato brindisino. Il quale aggiunge un altro elemento oggetto di approfondimento: a tutto questo «si aggiunge - rivela Curto - la notoria attività dissuasiva svolta da alcuni sindacati al fine di scoraggiare i partecipanti al concorso, ovviamente ove ne ricorressero le condizioni, a presentare ricorso». Fatta la somma di tutto questo «il quadro che ne esce - conclude il legale - appare per davvero allarmante».
Ma i chiarimenti sul “concorsone” non finiscono qui. «La Commissione di concorso, su segnalazione dell’Area Politiche del Personale dell’azienda ospedaliera Oo.Rr. si accinge a ridurre il punteggio assegnato in occasione della graduatoria finale ai partecipanti al concorso provenienti da “Sanitaservice”. A tali concorrenti è stato detto che non verranno assegnati punti per le prestazioni rese presso le strutture sanitarie della Asl Foggia. Assume l’Area del Personale che le prestazioni non sarebbero state rese alle dirette dipendenze dell’Asl. Da qui la retrocessione in graduatoria». Lo afferma Antonio Di Biase, ex amministratore unico di Sanitaservice (giunta Vendola), che in base alle voci da lui raccolte suggerisce ai dipendenti di Sanitaservice la linea da seguire: «È bene che i dipendenti di Sanitaservice sappiano che la norma che disciplina tale aspetto stabilisce altro. Prescrive infatti che i titoli da valutare sono quelli concernenti i servizi resi presso la Asl e non alle dirette dipendenze della Asl. L’aver svolto le prestazioni alle dipendenze della Sanitaservice implica che le stesse siano state rese per forza presso la Asl Foggia. È lapalissiano. È indiscutibile quindi - sottolinea Di Biase - che, essendo la Sanitaservice società in house della Asl Foggia, la prestazione sia stata necessariamente resa presso le strutture sanitarie della stessa Asl. Il punteggio attribuito per servizio reso è conseguentemente intoccabile».

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