Due persone di origine africana sono morte ieri sera in un rudere di campagna vicino a Borgo Mezzanone, in provincia di Foggia. A provocare il decesso, secondo le prime informazioni dei Vigili del fuoco, potrebbero essere state le esalazioni di monossido di carbonio di una stufa. Le due vittime vivevano in un rudere in campagna, poco distante dalla baraccopoli. Sull'episodio indagano i Carabinieri di Foggia. In mattinata saranno prelevate le impronte digitali per cercare di risalire all’identità dei due uomini.
Uno dei due migranti morti è stato identificato: si tratta di Elvis Bakendaka, camerunese di 37 anni, mentre l'altra vittima è un nigeriano per il quale si ipotizza il nome, ma si attende il confronto con le impronte digitali.
I due vivevano in un rudere abbandonato non lontano dal ghetto di Borgo Mezzanone, l’insediamento abusivo sorto accanto al Cara, il Centro Richiedenti Asilo politico del Foggiano. A quanto si apprende, ieri sera tre migranti, amici di uno dei due, si sono presentati ai Carabinieri del Cara, preoccupati perché erano andati a trovare l’amico al casolare, ma lui non aveva risposto. Così hanno accompagnato i Carabinieri fino al rudere in campagna. Quando i militari e i Vigili del fuoco hanno fatto irruzione, all’interno hanno trovato i corpi dei due uomini e il braciere ancora acceso. Nei prossimi giorni sarà disposta l’autopsia per stabilire con precisione le cause della morte.
È stato identificato anche il secondo migrante morto intossicato a seguito delle esalazioni di monossido di carbonio partite da un braciere. Si chiamava Emmanuel Elimhingbel, nigeriano di 37 anni senza fissa dimora, incensurato, titolare di permesso di soggiorno temporaneo. L’altra vittima, era Elvis Bakendaka, 37 anni, camerunense senza fissa dimora, incensurato, irregolare in Italia. Le autorità dei Paesi di provenienza sono state informate per le comunicazioni alle rispettive famiglie.