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Inps a Foggia, meno ricorsi e 54 assunzioni: azzerati i contenziosi

 
Massimo Levantaci

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Massimo Levantaci

Inps a Foggia, meno ricorsi e 54 assunzioni: azzerati i contenziosi

Foto Maizzi

«A Foggia non più il primato dei contenziosi, ma troppe imprese ancora irregolari»

Mercoledì 03 Luglio 2019, 09:52

FOGGIA - Non siamo più ai tempi dell’Inps di Mastrapasqua (2008-2014) quando il presidente nazionale individuava a Foggia «il 60% del contenzioso nazionale» e lo attribuiva per intero «ai finti braccianti» che imperversavano nelle campagne. Una malapianta antica, mai estirpata, forse oggi tenuta maggiormente sotto controllo visti i risultati lusinghieri ottenuti sulla disoccupazione agricola: vistoso il calo nelle liste, da 50mila agli attuali 30mila, quasi il 50% extracomunitari. Anche i contenziosi sono visibilmente diminuiti in Capitanata al punto che l’Inps Puglia ha voluto organizzare nella ex provincia ribelle il suo tradizionale focus annuale tracciando il bilancio sociale di un istituto che eroga in Puglia 1 milione di pensioni su 4 milioni di abitanti, uno su quattro dei nostri concittadini dipende da questo mastodontico istituto, bilancio di 450 miliardi l’anno, il secondo per volumi dopo quello dello Stato.

A Foggia l’Inps non ha mai avuto vita facile e viceversa, il settore agricolo che impegna a fondo le risorse dell’istituto è stato spesso fonte di problemi, truffe, segnalazioni. Per fortuna oggi la tendenza è cambiata e i vertici dell’istituto sono venuti significativamente a testimoniarlo.

«Vogliamo sottolineare i progressi in termini di produttività e di vantaggi per i cittadini di questa provincia derivanti dall’abbattimento dei contenziosi», così la presidente regionale Maria Sciarrino ieri a Palazzo Dogana.
Facciamo un po’ di conti: l’Inps quattro anni fa a Foggia aveva un carico di 6500 ricorsi pendenti e l’attività amministrativa era pressocchè ingolfata in pratiche che richiedono tempo e impiegano personale che potrebbe essere utilizzato per le molteplici altre attività che svolge l’istituto nazionale di previdenza. Oggi con i contenziosi in sospeso «siamo scesi ad appena 290», ma gli effetti sono anche altri: «Grazie all’azione di intelligence e all’analisi preventiva, abbiamo accertato 43 milioni di euro di contributi evasi su 643 ispezioni. Il 99% aziende ispezionate - dice Sciarrino - ha presentato irregolarità».
L’Inps agisce con i suoi ispettori con l’ispettorato del Lavoro, la Guardia di finanza e i Carabinieri. «È un’azione sostanzialmente repressiva - ammette il direttore della sede di Foggia, Antonio Balzano - ma noi vorremmo prevenire questi reati, siamo già nelle condizioni di farlo, forse dal primo gennaio avremo il via libera».

La lotta alle truffe specie in agricoltura all’Inps non vai mai in vacanza, i sistemi truffaldini si aggiornano e bisogna cambiare metodologie di certificazione del lavoro effettuato. «Non più ogni tre mesi - dice ancora Balzano - dobbiamo uniformare l’agricoltura agli altri settori. Oggi i controlli si fanno ex post, puntiamo invece a monitorare i flussi mensili con il sistema Uniemens». «L’economia sommersa - aggiunge Guglielmo Loy presidente del Civ, il consiglio di indirizzo e vigilanza dell’istituto - fattura 250 miliardi nel paese. Oggi la somministrazione fraudolenta non si avvale più dello schiavo e dello schiavista come si riteneva un tempo. C’è molto affitto di manodopera, i sistemi si aggiornano, anche la nostra attività di intelligence va sempre più adeguata a questi cambiamenti».

Per combattere le frodi specie in agricoltura l’Inps presiede da due anni in Capitanata la rete del lavoro agricolo di qualità, che però si riunisce poco e per di più non riscuote grande fiducia da parte delle imprese agricole senza un sistema di premialità: «Condivido la posizione delle aziende - risponde Balzano - se ne discute da un po’ nella cabina di regia. Dobbiamo assolutamente far funzionare la Rete che può svolgere un ruolo di moral suasion nei confronti delle altre aziende. Il prefetto gioca un ruolo molto importante, non lasceremo cadere la Rete al suo destino».

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