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Roma, morto il giovane foggiano rimasto infilzato in cancello a Sapienza
La famiglia chiede esequie private

 
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Roma, morto il giovane foggiano rimasto infilzato in un cancello alla Sapienza

Venerdì sera aveva tentato di scavalcare un cancello per non pagare il biglietto alla Notte Bianca ma è rimasto infilzato e si è reciso la femorale

Domenica 23 Giugno 2019, 17:28

26 Giugno 2019, 19:01

Francesco Ginese non ce l'ha fatta. Il giovane 25enne foggiano (era originario di Deliceto) rimasto infilzato mentre scavalcava un cancello venerdì sera alla Sapienza per «imbucarsi» nella Notte Bianca organizzata dall'Università e non pagare il biglietto è morto al Policlinico Umberto I di Roma per la recisione dell'arteria femorale.

La solidarietà per salvarlo

Per salvare Francesco Ginese era subito scattata una gara di solidarietà, anche attraverso i social, per la raccolta di sangue. Anche sulla pagina Fb della «Notte Bianca» alla Sapienza era stato rilanciato l’appello di amici e conoscenti di Francesco. «Ieri sera, mentre era in corso l’iniziativa, un ragazzo è rimasto ferito in un incidente ed è stato immediatamente soccorso dall’ambulanza prevista per l’evento. Francesco è ora in ospedale e ha bisogno di aiuto. Condividiamo e rilanciamo l’appello dei suoi amici per la raccolta di sangue», era stato comunicato.

Francesco Ginese era stato trasportato in gravissime condizioni la notte tra venerdì e sabato al Policlinico Umberto I di Roma, dopo essersi ferito mentre tentava di scavalcare uno dei cancelli della Sapienza per partecipare a un evento abusivo della Notte Bianca universitaria. Francesco si sarebbe reciso l’arteria femorale.

Francesco Ginese, laureato in Economia alla Luiss, si era trasferito a Bologna per lavoro. Appassionato di sport, era  iscritto all’Associazione italiana arbitri di calcio. Negli ultimi tempi si era trasferito nel capoluogo emiliano, dove aveva ottenuto un posto in una multinazionale. Rientrato a Roma per qualche giorno, aveva deciso di partecipare alla festa della «Sapienza».

La Sapienza: una morte assurda

«La Sapienza esprime profondo dolore per la morte assurda del ragazzo che si era gravemente ferito nella notte tra venerdì e sabato scorsi e manifesta solidarietà e vicinanza alla famiglia, così duramente colpita per la perdita di un figlio brillante e promettente». Così un comunicato pubblicato anche sul sito dell'Università.

«Rattrista grandemente che nonostante i ripetuti divieti, denunce e moniti a evitare comportamenti non consentiti e rischiosi per l'incolumità, si sia verificato un incidente di tale gravità. Si ringrazia tutto il personale medico del Policlinico universitario Umberto I per l'impegno profuso in queste ore con due difficili interventi chirurgici nel tentativo di salvare questa giovane vita».

Viceministro Castelli: sono addolorata

«Sono profondamente addolorata dalla scomparsa di Francesco, un bravo ragazzo, che ho conosciuto personalmente e che consideravo un amico. Lo sono ancora di più per le circostanze in cui questo è avvenuto. Ai familiari, e a tutti gli amici, un forte abbraccio ed il mio cordoglio». Così il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, in merito alla scomparsa di Francesco Ginese, vittima di un brutto incidente durante la 'Notte Biancà universitaria della Sapienza di Roma.

Le esequie private 

«Chiediamo di vivere sia il momento di preghiera di questa sera che le celebrazioni delle esequie di domani in forma privata». Così Roberto Ginese, padre di Francesco, il 26enne foggiano morto a Roma nel tentativo di scavalcare il muro di cinta dell’Università della Sapienza dove, la notte tra venerdì e sabato, era in corso un party abusivo.
Il padre del ragazzo chiede di lasciare fuori le telecamere dalla Chiesa di Gesù e Maria di Foggia, parrocchia che ospiterà i due momenti religiosi.
In serata, verso le 19.30 è previsto l’arrivo della salma di Francesco. A partire dalle 21 si terrà un momento di preghiera per Francesco e la sua famiglia. Domani pomeriggio, alle 16, saranno celebrati i funerali.
«Chiediamo di poter vivere serenamente questo momento di dolore. Ora dobbiamo solo impegnarci a gestire la nostra storia umana», ha aggiunto ribadendo la volontà della famiglia di potersi riunire in preghiera in forma privata.

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