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«Zia, mi anticipi i soldi per il pacco?», ma è una truffa: anziana smaschera finto nipote

 
Bianca Chiriatti

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Bianca Chiriatti

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La settantenne è riuscita ad avvisare il 113: l'uomo le aveva chiesto 500 euro

Venerdì 21 Giugno 2019, 10:36

«Zia, sono tuo nipote Nicola: senti ti chiamo per un favore...» e giù la solita tiritera sul pacco che attendeva e se gentilmente lei poteva anticipargli le spese, i 500 euro da consegnare al corriere. Dall’altro capo della cornetta l’anziana foggiana avrà pensato che va bene che i bambini crescono e si sviluppano con rapidità, ma il suo nipote Nicola aveva pur sempre soltanto 8 anni... E quando ha chiesto chiarimenti all’uomo al telefono, il truffatore ha capito che il il raggiro non sarebbe andato in porto e posto subito fine al colloquio.

Sarà molto difficile per gli investigatori - la donna di 70 anni che ha evitato il raggiro ha subito allertato il «113» informando la Polizia di quanto successo - risalire all’identità del «bidonista», ma il dato da segnalare è che i truffatori tornano a colpire in città dopo un lungo periodo di stasi. Chi ha agito mercoledì pomeriggio ha puntato sulla consolidata truffa del pacco per cercare di rubare 500 euro alla vittima di turno. La foggiana che ha ricevuto la telefonata a casa nel primo pomeriggio ha effettivamente un nipote che si chiama Nicola: il truffatore ne era a conoscenza, quello che non sapeva era l’età di Nicola.

Per quanto poi riferito dalla donna ai poliziotti, lo sconosciuto si è spacciato per un familiare e l’ha informata che le sarebbe stato di lì a poco recapitato a casa un pacco che lui aspettava: poi la richiesta di pagare al corriere i 500 euro per la consegna del plico, soldi che poi lui le avrebbe restituito. La foggiana non è però caduta nel raggiro e quando ha fatto presente all’interlocutore che suo nipote ha solo 8 anni e che avrebbe chiesto informazioni al padre del bambino, il «bidonista» ha troncato la comunicazione. Di fronte a questi raggiri l’invito delle forze dell’ordine alle potenziali vittime è di diffidare sempre da chi si spaccia per un parente, oppure per impiegato di qualche ente, chiedendo soldi: di fronte al minimo sospetto, bisogna allertare subito le forze dell’ordine perché è sempre meglio un falso allarme che una denuncia a truffa andata in porto.

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