Domenica 28 Settembre 2025 | 14:58

Investimenti e visione: il Sud ha bisogno di una nuova rotta

 
Luciana Di Bisceglie

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Luciana Di Bisceglie

Investimenti e visione: il Sud ha bisogno di una nuova rotta

La Zes è oggi unica, ma le realtà territoriali che ne fanno parte sono disomogenee e i diversi strumenti che dovrebbero sostenerla operano spesso senza coordinamento

Domenica 28 Settembre 2025, 13:00

«Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi». La celebre frase pronunciata da Tancredi ne Il Gattopardo ha rappresentato per decenni la difficoltà del Mezzogiorno a trasformarsi davvero. La nascita del Dipartimento per il Mezzogiorno dovrebbe segnare una rottura con questa logica: non un cambiamento cosmetico, che in realtà lascia tutto uguale, ma un cambiamento sostanziale.

Diciamo da tempo che il Sud ha bisogno di una regia stabile, in grado di superare interventi episodici e misure emergenziali. Un dipartimento dedicato ha senso solo se concentra funzioni chiare: integrare fondi europei e nazionali - a partire dal Pnrr e monitorando l’efficacia degli incentivi in termini di risultati - riequilibrare le risorse disponibili, semplificare procedure per imprese e amministrazioni locali, offrire un’interlocuzione costante a regioni, comuni, Camere di Commercio e associazioni di categoria. In altre parole, diventare la «cabina di regia» che traduce piani e risorse in sviluppo reale.

Come Camera di Commercio di Bari stiamo dando il nostro contributo, organizzando le Giornate del Mezzogiorno nell’ambito della Fiera del Levante. Due edizioni consecutive per riportare il Sud al centro dell’agenda nazionale. Nel 2024 ci siamo concentrati sul tema delle Zone Economiche Speciali (Zes), confluite nella Zes Unica. La sfida è chiara: trasformare questa unificazione in una leva concreta per attrarre investimenti e creare occupazione, evitando che resti solo una cornice normativa.

La Zes è oggi unica, ma le realtà territoriali che ne fanno parte sono disomogenee e i diversi strumenti che dovrebbero sostenerla operano spesso senza coordinamento. Ci auguriamo che il Dipartimento per il Mezzogiorno possa diventare la sede dove ricomporre queste differenze. Ciò significa integrare la Zes Unica con la logistica portuale e ferroviaria pugliese, collegare gli incentivi alla formazione specialistica, spingere sulla doppia transizione, assicurare energia a costi sostenibili e guardare, dunque, a tutte le fonti di approvvigionamento, con una particolare attenzione alle rinnovabili nelle quali il Sud vanta primati, non trascurando gli impatti sul territorio. L’obiettivo deve essere quello di garantire continuità di approvvigionamento a imprese e famiglie. Improcrastinabile è anche una strategia sull’acqua, risorsa sempre più scarsa e decisiva per agricoltura, manifattura e vita quotidiana. Solo un coordinamento stabile può trasformare strumenti separati in un ecosistema coerente di sviluppo.

Nel 2025 il focus delle Giornate del Mezzogiorno è stato su lavoro ed energia, perché occupazione stabile e approvvigionamenti sicuri sono le due condizioni decisive per attrarre investimenti e ridurre i divari.

In questo quadro si collocano anche le parole pronunciate da Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione europea per la Coesione e lo Sviluppo, lo scorso 18 settembre nella Giornata dedicata all’energia: l’Unione Europea è pronta ad aiutare la Puglia e le altre regioni del Sud a sviluppare filiere industriali legate alle tecnologie pulite, a investire in efficienza e sicurezza energetica, costruendo un sistema competitivo in cui il Mezzogiorno possa essere protagonista. Settori come agroalimentare, moda e meccatronica rendono la Puglia una piattaforma naturale verso l’Est, mentre la Zes Unica può diventare l’infrastruttura normativa per sostenere questi scambi.

Le Giornate del Mezzogiorno continueranno a essere laboratorio di idee e di proposte concrete. Lo abbiamo fatto, e lo faremo ancora, chiamando esperti di caratura nazionale, per un confronto che metta in rete proposte che possano portare a soluzioni. Vogliamo che questa esperienza alimenti un cambio di prospettiva: non «politiche per il Sud», ma «politiche con il Sud».

Il Mezzogiorno non è una zavorra, ma una risorsa strategica per l’Italia intera. La nascita del Dipartimento sarà utile solo se saprà valorizzare questa risorsa e accompagnarla con strumenti adeguati, favorendo uno sviluppo equilibrato e coeso. È questa la sfida che ci riguarda tutti, al di là delle appartenenze politiche.

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