È come se vivessimo due realtà parallele: una ci racconta che l’Ambiente, la Natura, il Verde cittadino e delle campagne, i terreni agricoli, le spiagge e gli arenili della splendida costa pugliese, persino i boschetti verticali sui palazzoni; se preservati e curati con attenzione, possono aiutarci a vivere meglio, ad affrontare la crisi climatica, il cambiamento green, eccetera.
E poi c’è l’altra realtà: opposta e concreta, produce leggi e autorizzazioni a gogò. Tipo distruggere terreni agricoli per far posto ai pannelli fotovoltaici, far sorgere lidi privati laddove non si dovrebbe manco parlare a voce alta per preservare flora e fauna. Talmente opposta concreta e rapida, da ridurre le poche aree ancora libere e verdi delle città - Bari su tutte - a lastricati di cemento e palazzoni così imponenti e invadenti di ogni panorama, che Punta Perotti al confronto pare la casa dei puffi.
Il tutto avviene mentre i cittadini basiti scaricano sui social la frustrazione dell’impotenza, del contrasto tra il raccontare e il fare (le due realtà), le immagini coi bambini che abbracciano gli alberi per non farli abbattere. Puntualmente si scopre che non c’è nulla di illegale nello scempio: abbattimenti, eradicazioni, distruzioni, palazzoni in mezzo al nulla con aggravio di traffico su strade già intasate. Tutto regolarmente concesso. Vale a dire la legalizzazione dell’opposto. L’annullamento della prima realtà di cui si ciancia. Il sentirsi presi per i fondelli, persino a rigor di legge: come estirpare 2mila ulivi, da un terreno agricolo di Bitonto per i pannelli fotovoltaici. Ma tutto regolare, a quanto sembra, tutto consentito dalla Legge, dalla burocrazia, eccetera.
Nessuna (ir)responsabilità, neppure quando si tenta di trasformare in lidi costosi le ultime zone intatte, selvagge, sul litorale: solo un insulto per chiunque abbia a cuore la nostra terra. Alla faccia del buonsenso: gli alberi, oggi più che mai per vivere meglio, si devono piantare, non estirpare. E con lo spauracchio della Xylella in arrivo (?) nelle campagne del barese si continua a fare strage di piante, alberi da frutto, viti perfettamente in salute: per la disperazione dei coltivatori e degli ambientalisti che tempestano di immagini e proteste sui social.
Ora: la causa non è soltanto e necessariamente la questione antica del piegarsi al dio denaro che vince su tutto. Spesso si tratta di incuria politica e amministrativa nei piccoli Comuni: con terreni definiti per legge non agricoli in anni lontanissimi quando non c’erano le necessità attuali di preservare e tutelare. Piccoli Comuni ma non solo: la Regione Puglia, per esempio, in pompa magna tempo fa annunciò la nuova definizione dell’area di contenimento della xylella nel piano 2023-2025. Un Piano che indicava di eradicare, distruggere, solo la pianta infetta.
Bene? Macché. Questa indicazione (norma regionale cui evidentemente i Comuni dovrebbero attenersi) riguarda solo Monopoli, Polignano a mare, Castellana, Alberobello e Putignano.
Come se a Turi o a Conversano, a Binetto o a Bitonto, ogni sindaco potesse - e può - fare in autonomia. La pia intenzione regionale di «consentire una operazione chirurgica di eradicazione» come si legge nel Piano di contenimento, a Triggiano (qualche chilometro di sempre meno ridenti campagne da Bari) può trasformarsi in un macello vegetale, con centinaia di piante eradicate solo perché una, nei pressi, è malata. Come se la lotta al batterio potesse- anzi può- essere diversa tra una provincia e l’altra. Gli agricoltori? Si dessero pace: eradicati pure loro dal lavoro, da quella terra che non è solo terra, peggio delle piante.
Spesso e volentieri tutto ciò pone le nostre campagne alla mercé di speculatori, sovente stranieri, multinazionali attizzate da leggi e norme della sempre pessima UE, che se ne infischiano della Puglia, dei suoi simboli, della sua storia. E dell’Ambiente: nonostante i loro pannelli fotovoltaici e le loro pale eoliche. Se è possibile questa incuria, questa ignoranza, questa trascuratezza, questa mancanza di prevenzione, questa infinita protervia burocratica che decide cosa farà la mano destra ma non la sinistra: ebbene, sono disperanti e peggiori di tutto il resto. L’eradicazione del buon senso.