Sabato 06 Settembre 2025 | 14:10

In Puglia continua l’assalto alla diligenza ma nessuno lo vede più

 
roberto calpista

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roberto calpista

In Puglia continua l’assalto alla diligenza ma nessuno lo vede più

Ogni giorno si ricomincia con il ritornello della nuova Tangentopoli. E nessuno che si domandi come mai, a trent’anni dalla Tangentopoli originale

Venerdì 06 Giugno 2025, 13:36

Far finta di cambiare tutto, a proposito del «puttanaio» pugliese, senza cambiare nulla. Le parole che emozionano sono due «codice» ed «etico». Lette insieme «codice etico» per selezionare i candidati (ovviamente i prossimi, mica i tanti trasformisti già imbarcati).

La cosiddetta questione morale, di cui tutti parlano, ma con distacco, tiene banco da mesi anzi da anni sulle faccende di Puglia aprendo una voragine nella coscienza di chi scommetteva in un centrosinistra (che ininterrottamente da quasi un quarto di secolo governa Regione e Comune di Bari) dall’anima candida. E invece praticamente ogni giorno si ricomincia con il ritornello della nuova Tangentopoli. E nessuno che si domandi come mai, a trent’anni dalla Tangentopoli originale. Niente, continuiamo a trasecolare quotidianamente per la scoperta di una qualche sua nuova filiazione, specialmente a livello locale.

Ora è toccato all’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Alessandro Delli Noci, finire nella melma. L’altro ieri al collega all’Urbanistica, Alfonsino Pisicchio. Nel bel mezzo all’assessora ai Trasporti Anita Mauridonia, sposata peraltro con lo stratega delle urne, tal Sandrino Cataldo, che nonostante i molti guai sul groppone si rimaterializza dal nulla ogni volta che si apre un seggio elettorale. Nel frattempo la moglie dell’ex capogruppo del Pd, Filippo Caracciolo truccava lauree con la stessa frequenza con cui le mogli normali passano l’aspirapolvere, e vinceva concorsi pubblici alla faccia di chi i titoli giusti li possedeva davvero senza però far parte dei giri giusti.

Benvenuti nella Puglia che accoglie con le friselle e la banda i turisti sbarcati dal volo inaugurale New York-Bari, a voler sottolineare che noi provinciali eravamo e provinciale restiamo, nella legalità e nell’illegalità. Tanto provinciali che l’Apulia film commission «dona» centinaia di migliaia di euro a un film girato a Napoli e a un altro in Toscana, ma soprattutto la segretaria finanzia una società di produzione di cui lei stessa è socia. Vagonate di bigliettoni che passano dalle casse pubbliche a quelle di privati nati con la camicia. Assegni per se stessi, consorti e amanti.

Va bene, si dirà, almeno la mafia non esiste. E infatti a Bari 16 clan si spartiscono il territorio cittadino dettando leggi e regolamenti, mentre il cugino del boss dei boss gestiva il «bancomat» dell’Amtab e tutt’insieme, clan e cugino, si occupavano di assunzioni e concorsi ricambiando con pacchetti di voti.

Così la Puglia è cresciuta da paura, nei decenni. E qualcuno, probabilmente dopo un’abbuffata di funghetti made in Sud America, vede anche milioni di giovani costretti in passato ad emigrare per trovare un posto di lavoro decente, ora tornare festosi al paesello.

Funghetti che nascondono accuratamente il bonapartismo, l’amichettismo, il clientelismo, l’occupazione dei posti di potere e quant’altro fa capo alla questione giudiziaria - compreso il voto di scambio - e ancor più etica e morale.

Cosa fare? La segretaria del Nazareno, Elly Schlein, dopo l’ennesima bolla giudiziaria, ormai un bel po’ di tempo fa chiese al presidente Emiliano «di aprire un netto cambio di fase». Sinistra italiana ha chiesto la discontinuità all’interno della giunta e il centrodestra ha sparato - a salve - sul quartiere generale del centrosinistra in cui si ascrivono l’europarlamentare e probabile candidato alle prossime regionali, Antonio Decaro e lo stesso presidente della Puglia Emiliano. Sennonché, la parte politicamente maggioritaria dopo aver fatto acquisti in ogni dove, sembra che non abbia più la forza di fare politica. È fuori dubbio che c’entri molto la questione della classe dirigente. La sua formazione e il rinnovamento è un problema che ci si pone, oramai, da decenni. In Puglia però sembra essere risolto nel modo più semplice: ci si volta dall’altra parte, osservando con disinteresse gli indiani impegnati nell’assalto alla diligenza.

E così sulle colline, tra cactus, ulivi bruciacchiati, spiagge maldiviane, ricci d’importazione, ciliegie, provola della Murgia e coyotes, accampa il locale - tanto locale quanto insignificante - centrodestra, infinitamente alle prese con lo spritz e la ricerca del «generale» giusto per fermare il massacro. In una storia volutamente scritta da tempo: anche questa volta vinceranno gli Apache.

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