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Dai fondi Fsc all’acqua: è finita la stagione del muro contro muro

 
Onofrio Introna

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raffaele fitto

C’eravamo tanto detestati... ma la Pugliesità responsabile è stata più forte ed è scoppiata la collaborazione

Venerdì 29 Novembre 2024, 13:41

C’eravamo tanto detestati... ma la Pugliesità responsabile è stata più forte ed è scoppiata la collaborazione. Dopo l’impegno profuso da Michele Emiliano e grazie al sostegno dei Socialisti italiani alla nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente della Commissione Ue, si è aperto magicamente il dialogo tra i due schieramenti di una politica nazionale ormai bipolarizzata, il Centrodestra al governo a Palazzo Chigi e il Centrosinistra all’opposizione, nel Parlamento, nelle piazze e nelle Regioni, governate come la Puglia da maggioranze progressiste.

I dispetti reciproci sono superati, viva il confronto leale, perché intanto Fitto stesso e la premier Meloni hanno finalmente dato una risposta alla nostra Regione, sullo sblocco dei fondi per lo sviluppo e coesione, tanto essenziali per l'economia pugliese (4,6 miliardi di euro). D’altro canto, il ritardo diventava ogni giorno più ingiustificabile. La Puglia era unica Regione d’Italia a non avere ancora sottoscritto l’intesa con il Governo nazionale. Sembrava una dimenticanza vistosa, aveva tutta l’aria di una punizione per la Puglia. Per fortuna, il tempo del muro contro muro è alle spalle e la firma è attesa già nelle prossime ore, tra il Governo Meloni e la Regione Puglia.

La stagione delle foglie morte e della malinconia è rischiarata alla fine dalle tante positività del «vogliamoci bene», una versione ancora più evoluta del «non facciamoci del male», che abbiamo sempre auspicato, per evitare danni non tanto alle forze politiche quanto alla Puglia. Ed altro beneficio e risultato ugualmente importante è l’intesa collaborativa anche sulla scelta pugliese di mantenere la proprietà pubblica dell’Aquedotto.

Per altri trent’anni Aqp gestirà il servizio idrico integrato in Puglia, grazie all’accordo tra Governo e Regione sul futuro dell’ente, alla scadenza della concessione (31 dicembre 2025). In caso diverso, si sarebbe dovuto individuare il concessionario attraverso una gara, con tutte le incognite del caso,

L’incomunicabilità, l’ostilità, ora rientrate, avevano portato Palazzo Chigi ad impugnare la legge regionale pugliese del marzo scorso, che puntava all’affidamento diretto. I profili di illegittimità costituzionale sollevati dal Governo Meloni sono stati superati dall'esecutivo stesso, che ha indicato le modifiche normative da apportare al testo di legge regionale, con una iniziativa legislativa di adeguamento, da adottare in tempi brevi e con un prevedibile voto unitario, nell'Aula di via Gentile. La soluzione tanto positiva è arrivata con l’emendamento governativo, d’iniziativa proprio di Fitto, alla legge statale di conversione del decreto ambiente, che dichiara il valore strategico nazionale dell’infrastruttura. Consente di affidare sul modello delle società in house il servizio idrico fornito a 4milioni e più di utenti: una rete di oltre 33mila chilometri, il più grande acquedotto d'Europa.

Il 20% della società Aqp passerà ai Comuni e il Governo nazionale entrerà nel consiglio d’amministrazione con un proprio rappresentante, nominando anche un revisore. Questo, per effetto dell’accordo politico del ministro Fitto con la Regione Puglia. Così Acquedotto Pugliese continuerà a gestire il servizio idrico per un altro trentennio. Del resto, era un progetto avviato dal Fitto presidente pugliese vent’anni fa.

Michele ha chiamato Fitto, Raffaele ha risposto a Emiliano: settimane fa, non l’avremmo scritto, perché non sarebbe successo. Tutto è cambiato in virtù dell’atteggiamento consapevole del Partito Democratico, nazionale e pugliese, in occasione dell’elezione a vicepresidente della Commissione Europea di Fitto, di cui tutti conosciamo le capacità, l’esperienza e soprattutto la conoscenza dei problemi della Puglia.

Alla distensione che è derivata, è seguito un pronto dialogo, che nel giro di pochi giorni ha consentito di superare le incomprensioni e di porre mano alle strategie di soluzione di problemi della Puglia, in attesa da tempo di risposte che la Regione da sola non poteva fornire.

Salutiamo con soddisfazione tanto il patto dell'acqua (l’Aquedotto sarà pubblico e ancora «pugliese» per i prossimi trent’anni) che l’accordo sui fondi (una rassicurante dote di risorse a beneficio di industrie, aziende, imprenditoria, progetti, servizi). In un sistema politico ormai tornato bipolare, con due «campi» politici, Destra e Sinistra - ciascuna allargata al Centro - sono benvenuti il rispetto e il dialogo, soprattutto sui temi che interessano il futuro delle comunità. Con i miliardi del Fondo coesione saranno finanziate centinaia di iniziative imprenditoriali e questo significa sviluppo, vuol dire soprattutto creare nuova occupazione, dare lavoro stabile, qualificato, ben remunerato alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi, volenterosi, diplomati, laureati, oggi costretti a guardare altrove per vivere, al resto d’Italia, all’Europa, perfino ad altri continenti. Perché al momento, nel Sud e in Puglia la politica e la società civile fanno fatica a garantire un impiego, un’attività, un futuro dignitoso.

Sento di dover esaltare questo rispetto sopravvenuto tra «diversi» in politica e sono contento di poterlo fare. Governo e opposizione hanno colto l’interesse comune di riconoscere il ruolo in Europa di Fitto, un italiano, un pugliese, un conservatore entro i confini ma vicepresidente di una maggioranza progressista a Bruxelles. Da qui è venuto il dialogo tra la Regione-Emiliano e Palazzo Chigi-Fitto.

È una prova di maturità della politica pugliese, che ha accompagnato se non spinto il Pd nazionale, a sostenere con i Socialisti europei la candidatura italiana. In Europa, Raffaele rappresenta l’Italia, come ha detto, non il Governo nazionale di centrodestra e prima di lasciarlo per assumere la prestigiosa responsabilità continentale ha sbloccato due nodi decisivi per la sua e nostra Puglia e per una grande Regione italiana. L’acqua e le risorse Fsc alimenteranno l’economia pugliese: buon futuro a tutti.

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