Sabato 06 Settembre 2025 | 06:30

Puglia Arca di Pace nella memoria di Don Tonino Bello

 
Paolo Comentale

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Paolo Comentale

don Tonino Bello

La guerra è una malattia, la pace è la sua cura. Poche parole semplici e vere accompagnano questi anni drammatici. Da più di due anni la guerra preme con tutto il suo carico di distruzione ai confini dell’Europa

Venerdì 27 Settembre 2024, 13:22

La guerra è una malattia, la pace è la sua cura. Poche parole semplici e vere accompagnano questi anni drammatici. Da più di due anni la guerra preme con tutto il suo carico di distruzione ai confini dell’Europa.

La minaccia che penetri nel nostro mondo è sempre più concreta. Mai come in questi giorni ci si interroga sulla guerra, sull’uso delle armi, sui cosiddetti effetti collaterali che collaterali non sono più in quanto, da tempo, le vittime civili sono di gran lunga superiori alle vittime militari. E tra le vittime civili in primo luogo contiamo creature fragili come donne, anziani e bambini.

Al cinema, a teatro, nei libri e in televisione se ne parla insistentemente come se la guerra, la malattia, il campo di battaglia, fosse diventato il mondo intero e ovunque si sentissero risuonare scoppi, volare droni, scoprire attentati. Eppure non può essere sempre così. La pace esiste. È alla nostra portata.

In questi giorni in Umbria si è celebrata la 63esima Marcia della Pace Perugia Assisi. Sono circa venti chilometri da fare a piedi, attraversando un paesaggio bellissimo, in una delle regioni più verdi d’Italia. Tempo fa partecipai in prima persona alla marcia. Ricordo l’emozione della partenza, il lungo percorso, circondato da spettatori plaudenti che ci sostenevano in tanti modi, con parole, canti e generi di conforto. Partimmo quando il sole era alto nel cielo e ricordo bene l’arrivo, a meriggio inoltrato, nella grande piazza di Assisi dove sono ancora presenti le tracce evidenti del passaggio di San Francesco e del suo prezioso magistero.

In una delle invocazioni più comuni, che si cantano ancora oggi in chiesa, riecheggiano queste parole: «A peste, fame et bello, libera nos Domine». Rapida come un telegramma, concisa come una parola d’ordine, veloce come una freccia questa supplica vola rapida verso il cielo.

Sono queste le parole di Don Tonino Bello, tratte dal suo libro: «Manifesto di Pace». Infaticabile profeta di pace don Tonino Bello coniò la celebre frase che, in tempi lontani (quando «lonely planet» era una casa editrice sconosciuta dalle nostre parti), definì la Puglia «Arca di Pace». Del resto se Assisi è l’anima di San Francesco la Puglia è la terra che ha dato i natali non solo a Don Tonino ma anche ad Aldo Moro, indimenticabile statista dell’Italia del secolo scorso. Proprio il giorno del suo compleanno, il 23 settembre, si è tenuto a Taranto un convegno dal titolo: «Dal Mediterraneo, grembo e frontiera di una nuova umanità, l’inquieto realismo per la pace». Alla Marcia della Pace di quest’anno erano presenti 272 Associazioni e 120 comuni. Il tema cardine che accompava l’evento è l’indifferenza. La guerra riguarda tutti noi anche se si svolge in luoghi apparentemente lontani.

Nel video di presentazione della Marcia della Pace ecco dei giovani in treno, tutti intenti a digitare il loro prezioso smart phone mentre fuori dal finestrino, nel mondo reale, si susseguono scene di guerra.

I giovani non perdono un attimo, nulla riesce a staccarli dai loro telefonini, qualunque cosa accada fuori continua imperterrita la loro agghiacciante indifferenza.

La guerra è una malattia, la pace la sua cura. Nessuna malattia dura per sempre.

Speriamo di guarire presto anche nel ricordo di due profeti della nostra terra: Aldo Moro e Don Tonino Bello.

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