Sabato 06 Settembre 2025 | 12:22

Dopo la Festa dell’Unità il PD pugliese e le idee in cammino

 
Biagio Marzo

Reporter:

Biagio Marzo

Dopo la Festa dell’Unità il PD pugliese e le idee in cammino

Ed è stata la prova provata di un partito attivo e radicato nella realtà pugliese. Il cui sforzo è stato esaudito, recuperando la connessione sentimentale con l’elettorato

Mercoledì 11 Settembre 2024, 14:08

A Manfredonia, c’è stata la Festa dell’Unità la più importante che si è svolta in Puglia. La politica è stata centrale, nel corso della manifestazione. Ed è stata la prova provata di un partito attivo e radicato nella realtà pugliese. Il cui sforzo è stato esaudito, recuperando la connessione sentimentale con l’elettorato.

La cosa, di cui si deve tener conto, che il Pd è una sorta di un kombinat di amministratori, di ceto medio perlopiù pensionati, ma ci sono, altresì professionisti e lavoratori autonomi, operai ancora non espulsi dal processo de-industrializzazione e numerosi giovani: la grande novità. Pressoché, questo è il Partito democratico pugliese, guidato da un giovane segretario regionale, Domenico De Santis. Sta venendo, in fieri, una nuova classe dirigente pronta al ricambio dei quadri politici anziani ai diversi livelli.

Si badi, un partito in buona salute che dovrà affrontare i prossimi appuntamenti elettorali, vale a dire le regionali del 2025. Dopodiché, le politiche, del 2007, cioè le elezioni , in cui parteciperanno tra i candidati, colui il quale ha dato molto al centrosinistra e sta dando un forte contributo al partito della Schlein, Michele Emiliano. Partito democratico, la cui percentuale è di circa del 32%, e ha come alleati AVS e M5S con punto di domanda. Fino alla fine dello scontro tra Conte e Grillo non si saprà chi sopravviverà tra i due e con loro il simbolo.

Il referente pugliese dei 5S, Leonardo Donno, nel corso del dibattito alla Festa dell’Unità, non ha risparmiato critiche al calor bianco a Teresa Bellanova, per il fatto che Italia Viva, vorrebbe posizionarsi nel campo largo, che di si voglia. Proprio a lei le critiche non ci volevano, visto che stava in uno stato di sofferenza nel terzo polo. La coalizione di Fratoianni e Bonelli è presente, ma non è strutturata sul territorio pugliese, peraltro, i Verdi di Bonelli sono gratificati, avendo il sindaco di Bari, Vito Leccese, invece, Sinistra italiana di Vendola è penalizzata, non perdona ad Emiliano la defenestrazione dell’ex assessora regionale Maria Grazia Maraschio. Sennonché, il partito senior, il Pd, metaforicamente, è un treno che tira dietro i vagoni Avs e quello M5S. E, comunque, i pentastellati non hanno la forza di presentarsi alle regionali e alle politiche, autonomamente, così come fecero alle nel 2020 e nel 2022. Neanche per sogno Avs, ha l’ambizione solipsista. Beninteso, la coalizione, così fatta, si poggia sulla gamba del Pd, il cui handicap sta nel fatto che è claudicante, per effetto della debolezza dei partner junior e per superarlo, occorrono le liste civiche moderate, di cui Emiliano ne ha fatto ampio uso. Di conseguenza, il Partito democratico dovrà attrezzarsi, nonostante abbia il movimento Con a immagine somiglianza del governatore, in ottima forma. In sintesi, c’è il Partito democratico, ma non c’è il campo largo tout court.

Tutto bene, allora ? Per il Partito democratico, tutto a gonfie vele. Il cui candidato a presidente della regione Puglia non ci vuole una zingara per indovinare chi sarà: , salvo imprevisti, Antonio Decaro. Andando per il sottile, manca il quid, vale a dire la visione della Puglia, che futuro avrà? Su questo terreno ci sono i limiti della classe dirigente passata e presente: non si seleziona ne’ la classe politica tantomeno coloro che vanno a coprire incarichi di sottogoverno. Perché non si programmano le riforme, men che meno si progetta il sogno. In questo modo, si vince ma non si governa. Possibile mai che sulle diverse questioni, di volta in volta, non si possa scegliere o la persona che si ritiene più idonea o la posizione che si tiene più giusta, invece, di rivolgersi a certuni o incapaci o mediocri, per il sol fatto che fanno parte del cerchio magico o per quel male antico e tipicamente italiano l’amichettismo.

In conclusione, va bene il Partito democratico e la sua dirigenza politica e le sue candidature alla Regione e al Parlamento, tuttavia, senza i «pensieri lunghi» e le idee si va verso il partito elettoralismo senz’anima. E, in assenza delle gambe, della fatica e della competenza degli uomini e delle donne non si va lontano. In proposito, prendiamo l’antica riflessione di Pietro Nenni «le idee camminano con le gambe degli uomini», potremmo dire che, mai come oggi, questo vale per il Partito democratico pugliese, ma anche per quello nazionale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)