Tu credi che la spiaggia di Pane e Pomodoro a Bari sia una semplice spiaggia. Ma questa è roba da Alice nel Paese delle meraviglie. Perché non può esserci qualcosa di semplice in un posto come l’Italia nel quale non si sa mai chi fa cosa, a chi tocca, non spetta a noi. Così Pane e Pomodoro è un piccolo concentrato della disperazione nazionale.
Piccolo viaggio nella città dolente. Andiamo. Aperta la spiaggia sono cominciati borseggi e furti. Scusate, ma perché non si mette un cartello d’avviso (soprattutto ad uso dei sempre più numerosi stranieri)? No, perché sarebbe cattiva pubblicità. Forse è buona pubblicità il calvario per la denuncia. Il turista derubato, rimasto in costume da bagno, deve raggiungere la caserma dei carabinieri o la questura: perché il furto aggravato dalla destrezza è diventato reato solo con la querela di parte. Altrimenti non ti resta che piangere.
Forze dell’ordine? Passaggi in auto o moto che svaniscono nel tempo del passaggio. A piedi e in borghese? Forse così bravi a mimetizzarsi che non li vede nessuno. E poi i sindacati hanno chiesto pantaloncini e scarpe leggere per camminare sulla sabbia. Ma non c’era il servizio custodia oggetti? Svolto l’anno scorso dalla Multiservizi a titolo gratuito ma non rinnovato perché la responsabilità eccetera eccetera. Sempre l’anno scorso c’erano annunci registrati in varie lingue: aboliti perché qualche barese altruista ha protestato per gli altoparlanti (nessuna protesta per la musica sparata a palla dai frequentatori, neomelodico in testa).
I volontari più volte al giorno avvisano del pericolo, ma ci sono giorni da 4-5 mila presenze. I ladri, in gran parte extracomunitari, si sdraiano sul loro asciugamano e osservano. Quando il malcapitato va a fare il bagno, prendono lo zaino allontanandosi con calma senza attirare l’attenzione. Per avere una stazione mobile di polizia o carabinieri, si deve riunire il comitato provinciale di pubblica sicurezza e decidere se quella dei furti è una priorità. Ciascuno deve nominare il suo rappresentante e trovare il tempo per riunirsi e deliberare.
Metti che qualcuno si faccia male. Il 118 ha garantito un’ambulanza in 15 minuti. Ma una persona colpita da malore o sanguinante è come miele per la bontà pronta all’uso. Ogni improvvisato medico o infermiere ritiene di saper fare tutto e di poter consigliare di tutto. Calca da soffocamento. Da escludere l’intervento dei bagnini che pur sarebbe più professionale: se uno nel frattempo dovesse sentirsi male a sua volta in acqua, bisognerebbe tirare a tocco. L’attività di prevenzione possibile è talmente gradita che ai volontari hanno fatto un segno col dito alla gola che non sembra indicare affetto. Che se poi beccano il ladro che quasi sempre non ha documenti, lo devi portare in Questura per capire chi è, fotosegnalarlo, prendergli le impronte, consegnarlo all’ufficio stranieri per un eventuale provvedimento di espulsione. Se ne va una giornata, addio turno di servizio: ah, se avessi guardato altrove.
Pulizia della spiaggia, ovviamente. La fa l’Amiu, ma solo la mattina: a metà giornata è già l’inferno. E comunque fino all’anno scorso l’Amiu si occupava solo della pulizia, una cooperativa di svuotare i cestini. L’anno scorso era finita la carta igienica: nel capitolato non c’era scritto a chi toccasse comprarla. E poi chi si occupava di pulire i bagni magari non voleva aprirli perché sai cosa puoi trovare in mancanza di carta igienica. Fino a poco fa c’erano i pesci raccogli-plastica, dono di Lega Ambiente. Non si capiva chi dovesse svuotarli, no della Multiservizi perché non è scritto nella convenzione col Comune. Soluzione con una pacca sulla spalla, andiamo a prenderci un caffè, finché i pesci hanno fatto la fine loro: via. Magari per la burocrazia erano vecchi, e pericolosi e chissà che.
Non ci sono spogliatoi. Lo si fa dietro i cespugli, o nei bagni (solo 4 con discussioni infinite). Se ti scappa devi aspettare. Allora magari li mettiamo. Se serve una gara devi fare il bando e prepararti a Tar, Consiglio di Stato, di nuovo Tar e e. Ma quale materiale? E di quale colore (se si sceglie il blu, uccelli come i fratini potrebbero scambiarli per una pozza d’acqua e schiantarsi). Poi chi apre e chiude, perché se dovesse essere la Multiservizi bisognerebbe inserirlo nella convenzione, autorizzare di nuovo e ci siamo capiti.
La pressione delle docce è da sgocciolamento: servono 10 minuti per lavarsi (lasciamo stare chi lo fa nudo). Perché non si aumenta? Eh, e chi deve farlo? E chi deve segnalare il guasto, esempio, di un lampione? Le competenze sulla spiaggia includono Comune, Multiservizi, Amniu, Enel, Acquedotto, Sovrintendenza, cooperative, associazioni. Queste sono undici, fanno quello che possono, tipo acquistare in proprio guanti raccogli tutto e pale per spalare la sabbia che intasa lo scivolo per i disabili. Battaglia epica per ottenere mappe della città da distribuire ai turisti, stante la scelta ecologica di Pugliapromozione: niente carta ma tutto on line per la gioia dei nonni. Così vedi vagare stranieri affidati alle mani di inglesisti da pronto soccorso. Magari un accordo coi licei linguistici della città, ma siamo sempre lì: di chi la competenza?
Assaggiata la porzione barese della disperazione nazionale del «non si può», aumentano le defezioni: quest’anno il mare ed è andata, ma l’anno prossimo la montagna.