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Un selfie con una sorella non si toglie a nessuno, nemmeno a Giorgia e a Putin

 
Stefano Tatullo

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Stefano Tatullo

Un selfie con una sorella non si toglie a nessuno, nemmeno a Giorgia e a Putin

Giovedì 28 Marzo 2024, 15:12

O nestamente, noi ci sentivamo al sicuro. In una botte di ferro, proprio. Volete che uno che conosce una sorella a Bari Vecchia non conosca una babushka a Mosca? O al limite un’influencer? E un’influencer, perché si sappia, non deve chiamarsi per forza Chiara. Che uno pensa chiare, fresche et dolci acque e poi… Comunque un’influencer è una bella ragazza, di buona famiglia, con un sorriso rassicurante, che non fa niente, non dice niente, al massimo una o due parole; e la gente, che si dice i follower, fa tutto quello che dice lei. Per esempio adesso che è Pasqua si compra le colombe e le uova che dice lei, che poi… Vabbè, l’abbiamo già detto che non è obbligatorio chiamarsi Chiara; un’influencer si può chiamare anche Irina, Natasha e chissà se in Russia usano le uova di Pasqua e le colombe.

Anzi, le colombe è meglio di no, perché magari in Ucraina si fanno idee sbagliate. Comunque, Natasha o Irina, che è alta un metro e settantotto senza tacchi, capelli colore del grano a giugno, occhi color Bajkal (blu profondo, vuol dire) va dal presidente, gli poggia una mano sulla guancia, lo guarda nell’intimo e dice: Czar… Chiamami Vladi, dice lui. Vladi (lo sguardo penetra di più nell’intimo) so che hai deciso di usare la Bomba e sono venuta a chiederti un favore personale (lo sguardo di Natasha scende sempre più nell’intimo). Cosa puosso negare te, piccola? Se proprio devi sganciare la Bomba anche sull’Italia, puoi evitare la Puglia, per favore? Perché? Sai lì c’è uno che ho conosciuto su TikTok, si chiama Michail, e ha detto che mi fa fare l’assessora all’influencerato… Ma tu non sei candidata in Puglia. Sì, ma lui ha detto non ti preoccupare, ci penso io, sai quanti ne ho fatti eleggere in questi anni... Tu ti candidi nell’opposizione, poi diventi civica e passi in maggioranza. Capito? Niet! Sai come chiamiamo quelli come Michail in dialetto di mia città natale Leningrado? Ritz vakhàand. Ora, noi a Bari non sappiamo cosa significhi questa espressione che dev’essere proprio del dialetto stretto di Leningrado, però dalla faccia che ha fatto il Presidente non deve essere una cosa buona.

Allora abbiamo pensato: E mo’ a chi ci possiamo rivolgere? E ci è venuto in mente il Capitano. Abbiamo detto: il Capitano è di casa a Mosca, c’ha pure la foto nella Piazza Rossa con la maglietta del Presidente, e quindi lui sarà ascoltato. E allora l’abbiamo detto a Natasha, che pure noi siamo suoi follower su Tik Tok. Ma niente: il Presidente prima ha detto che questo Savoini lui non l’ha mai sentito nominare, e quando Natasha lo ha corretto: Salvini, Presidente, non Savoini, il Presidente ha detto: Matjuska ritz vakhàand, lui vuole Bomba non solo su Puglia, su tutta Italia Sud.

Noi pugliesi siamo quasi caduti nella disperazione, lo confessiamo. Ma allora chi, ci siamo chiesti, chi può salvarci dalla Bomba? Ed è stato allora che dall’alto - Colle Oppio, avete presente? - è venuta l’illuminazione: lei, la Sorella d’Italia, la Sorella di tutti gli Italiani (vabbè, di un quarto dei votanti). Lei è stata in buoni rapporti col Presidente, anche se adesso si sono un po’ persi di vista. Allora l’abbiamo suggerito a Natasha, che l’ha detto al Presidente. Dovevate vedere la faccia: da paura proprio! Lei Traditorskaja! Lei accetta baci su belli capelli da vecchio bavoso Biden.

Per lei Grande Bomba su tutta Italia! E ha premuto il pulsante rosso che teneva sul bracciolo della poltrona. Noi da qui abbiamo visto prima una luce gialla accecante, poi una specie di enorme camera d’aria luminosa da cui si è alzato il gambo di un fungo che saliva saliva e si apriva in una immensa cappella che ricopriva tutto il Paese dall’Alpi al Lilibeo. Poi non abbiamo visto più nulla, non abbiamo sentito più nulla… più nulla… Adesso siamo qui, ma non sappiamo se ci stiamo davvero, in questo posto che non abbiamo capito che cos’è: c’è una coda senza fine di uomini e donne che si fermano davanti al cancello dove c’è quest’uomo con la barba nera e due ragazzi, o forse sono ragazze, non si sa, tutti vestiti di bianco che aprono e chiudono il cancello e un ascensore che sta dentro una specie di garitta. L’uomo con la barba – i ragazzi lo chiamano Pietro - guarda quelli che arrivano e dice: Abbasc! Oppure Penitènz! E i ragazzi dell’ascensore schiacciano -100 oppure O. Oppure lui dice Pass! E quelli, ma sono proprio pochi, attraversano il cancello. E si vede che dentro è molto bello, tutto bianco e celeste, sembra il Paradiso. Comunque a un certo punto arrivano Michail e il Capitano e Pietro dice: Du’ ritz vakhàand, e i ragazzi schiacciano -100. Poi arriva anche Decaro. Pietro gli dà uno schiaffo sul coppino e dice: E la prossima volta guarda con chi esci la sera! Poi ai ragazzi fa segno: Penitènz!

Mah. Ma sarà vero tutto questo? Ci stiamo ancora noi? C’è davvero un posto così? Voi che dite?

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