Nei prossimi giorni gli insegnanti italiani potranno vedere online il proprio cedolino stipendiale che, grazie alla Lega e a questo Governo, avrà una cifra finale maggiore rispetto al passato, tra indennità di vacanza contrattuale, arretrati e base stipendiale rinnovata. Il prossimo anno ci sarà il rinnovo del contratto, grazie a uno stanziamento in legge di Bilancio per il pubblico impiego di ben 5 miliardi di euro.
Questo Governo inoltre ha finanziato con circa 14 miliardi di euro il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti (tra cui circa un milione di lavoratori del comparto scuola) che tradotto vuol dire più soldi in busta paga, ogni mese.
Tanti aumenti in così poco tempo non si erano mai visti prima e questo è stato reso possibile grazie a questo governo e all'impegno del Ministro della Lega Valditara.
Davanti a tutto questo, la sinistra in difficoltà con i propri ex elettori si inventa una polemica assurda, dinanzi ad una inesistente ipotesi di penalizzare gli insegnanti del Sud rispetto a quelli del Nord.
Premesso che qualsiasi proposta deve passare necessariamente dalla contrattazione, e quindi dai rappresentanti dei lavoratori, sarebbe così sbagliata l'idea di avere uno stipendio uguale per tutti ma con qualche elemento accessorio legato al costo della vita o al fatto che si tratti di lavoratori fuorisede?
Lo stipendio di un docente pugliese che lavora a Milano non ha lo stesso potere d'acquisto di uno che lavora in Puglia, questo lo dice chiaramente l'Istat nel suo rapporto sulle soglie di poverta. Non si riesce francamente a capire quale sarebbe il danno per i lavoratori della scuola se, per esempio, una regione o un ente locale decidesse di agevolare fiscalmente (e quindi lasciando qualche euro in più in busta paga) un lavoratore fuorisede.
Nessuno vuole differenziare o discriminare stipendi e insegnanti, qualcuno sta semplicemente pensando come aiutare i tantissimi insegnanti fuorisede che vedono la propria retribuzione perdere potere d'acquisto.
Oltre agli aumenti di cui ho già detto, ci sono varie ipotesi come quella pensata dal Ministro Valditara e da Regione Lombardia di prevedere dei canoni di affitto agevolati per i docenti residenti fuori regione. Per concludere, informo i giornali di sinistra e alcuni colleghi che esistono già dei casi in cui i nostri insegnanti prendono uno stipendio più alto, come quelli che lavorano in Trentino dove la contrattazione di secondo livello ha prodotto importanti aumenti.
Sarebbe bello vedere anche altri enti locali valorizzare lo stipendio degli insegnanti,
in una competizione virtuosa che favorirebbe i lavoratori.
La Lega aumenta lo stipendio a tutti gli insegnanti e vorrebbe aiutare chi lavora lontano da casa o in zone in cui il costo della vita è molto alto.
Sono stato insegnante precario e fuorisede e ho visto molti colleghi rinunciare al posto di lavoro perché i costi di vitto e alloggio erano elevati, e questo non è giusto.