L’indicazione concreta di un futuro per la Basilicata ,richiesta dal Direttore Mimmo Mazza, può essere realizzata solo rimediando alla lacuna del PNRR che, come per altre regioni ( Umbria, Marche, Abruzzi, Molise, Province Autonome di Trento e Bolzano) ha trascurato anche per la Basilicata di risolvere il problema della mancanza di una Città Metropolitana.
Pertanto per i 131 comuni,allocati nei territori di 2 Amministrazioni Provinciali e 4 Unioni di Comuni va individuato il criterio oggettivo atto a definire le mediazioni compensative necessarie per realizzare l’interrelazione funzionale ed economica all’interno dei due diversi livelli di governo locale ed all’esterno con Potenza. La realizzazione di detta interrelazione tra il capoluogo regionale ed i diversi livelli di governo locale è indispensabile per attuare lo sviluppo sostenibile della regione.
Questo problema va inquadrato in quello più ampio relativo all’attuazione del PNRR che attraversa una fase di grande incertezza perchè alla pregiudiziale (senza riforme nessun finanziamento), è stata data una risposta confusa, accentuata dall’aggiungersi di un altro Collo di Bottiglia, rappresentato dal vincolo della riduzione del deficit imposto dal nuovo Patto di Stabilità.
Che fare? La Basilicata può rispondere a questo interrogativo rifiutando la subalternità culturale e ricorrendo alla traduzione moderna degli studi dell’illustre economista lucano, nonché Presidente del Consiglio, Francesco Saverio Nitti. La sua tesi della necessità di ricorrere all’analisi degli effetti economici dell’attività dello Stato ha dato sistemazione teorica all’intuizione di un altro illustre economista meridionale, questa volta napoletano, Antonio Genovesi, titolare a Napoli nel 1754 della prima cattedra universitaria di Economia. L’originalità di considerare oltre al profilo giuridico anche quello economico dell’ente locale, da Carlo Cattaneo posta alla base della storica cultura lombarda delle autonomie locali, è stata tradotta in un’infrastruttura originale da un altro economista meridionale, questa volta, pugliese.Trattasi di Donato Menichella , che non fu subalterno a Keynes ma creò la Cassa per il Mezzogiorno indipendente dagli stanziamenti governativi, perché dotata di un’anima bancaria, poteva andare sul mercato a reperire la provvista finanziaria.
Questo schema ,di origine nittiana , recepito dalla riforma costituzionale del 2012 ha stabilito la dipendenza della Buona Amministrazione della P.A. non solo dal profilo giuridico ma anche da quello economico, identificato nello stretto nesso di funzionalità tra equilibrio di bilancio ed il concorso alla stabilizzazione del debito pubblico da conseguire con la procedura di calcolo indicata che garantisce, cosi, anche l’ottima allocazione delle risorse. È stato cosi risolto il problema lasciato insoluto dal PNRR perche,la sostituzione della «P.A. per Procedure», con la «P.A. per Risultati», che pone al centro dell’analisi l’esperienza amministrativa, i suoi risultati e la relativa valutazione, individua il criterio di oggettiva virtuosità finanziaria che evita il ricorso a criteri discrezionali. Pertanto rappresenta l’unità di analisi e d’intervento che, governando la logica d’interdipendenza e di mutuo vantaggio valida all’interno delle singole Unioni di Comuni ed Amministrazioni Provinciali e tra di essi e il capoluogo regionale, assicura la realizzazione dello sviluppo sostenibile della Basilicata, anche se priva di Città Metropolitana.
Il modello proposto non è un’utopia, essendo confermato da due precedenti esperienze sostenute all’unanimità da tutti i Comuni: il Fondo di Solidarietà ANCI ed il Patto di Rientro (Legge di Stabilità 2022), basati su meccanismi perequativi che rifiutano la spesa storica, solo produttrice di consensi. Inoltre mirando a raggiugere obiettivi di natura quantitativa, verificabili sulla base di riscontri obiettivi, conferma la logica del PNRR, rimediando al giudizio negativo espresso sull’approccio del governo Meloni, perché carente della necessaria concretezza, dell’ indicazione della nuova direzione di marcia e della traduzione nella realtà.
Infine, grazie al riferimento a F.S. Nitti, può dimostrare che il fondamento dell’attuale «P.A. per Risultati» è da individuare nella condivisione del lombardo Carlo Cattaneo con il napoletano Antonio Genovesi del rifiuto a considerare la conformità alla legge come unico criterio di efficienza della P.A.
Sono queste le basi per un federalismo municipale solidale ma responsabile capace di realizzare la terza via rappresentata dal rivoluzionario programma di riforme del PNRR, alternativa al sindacalismo territoriale della Lega e al Meridionalismo «Piagnone».