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Il più bel film di Lino Banfi, la straordinaria avventura con la signora Lucia

Il più bel film di Lino Banfi, la straordinaria avventura con la signora Lucia

 
Andrea Di Consoli

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Andrea Di Consoli

Il più bel film di Lino Banfi, la straordinaria avventura con la signora Lucia

La straordinaria avventura esistenziale di questa coppia, che ha attraversato in simbiosi un pezzo di storia italiana, dalla rinascita del dopoguerra fino a ieri

Giovedì 23 Febbraio 2023, 14:03

Più di un anno fa la produttrice cinematografica Alessandra Infascelli mi chiese di accompagnarla a casa di Lino Banfi, perché voleva presentargli un progetto, e aveva piacere che assistessi all’incontro. Accettai con piacere, perché Lino Banfi è anche per me, come per tutti gli italiani, un personaggio famigliare. La prima cosa che mi sorprese fu scoprire l’indirizzo di casa: l’attore non abitava come tanti personaggi famosi in quartieri signorili o in quelli più residenziali, ma a piazza Bologna, fondamentalmente un quartiere piccolo-borghese e studentesco.

Banfi ci accolse con affettuosa cordialità, ma anche con un velo di malinconia, perché sua moglie non stava bene, e quella casa era totalmente impregnata della loro lunga storia d’amore e di sacrifici – era una casa bella e luminosa; ma, più che ricca, la definirei sobria e decorosa. Ci disse quasi sussurrando che la moglie stava “di là”, in un’altra stanza, e ci raccontò lo strazio di saperla così fragile e indifesa. Dopodiché parlammo del progetto, e di tanti aspetti della sua felice carriera cinematografica.

L’incontro durò più di due ore. Perciò ebbi modo di osservare attentamente l’attore nel suo ambiente famigliare, nella sua tana. Quel giorno ricavai la sensazione di un uomo segnato dalla povertà giovanile, e assai attento agli aspetti più concreti della vita. Banfi mi parve un artista che era anzitutto un marito e un padre, e che aveva come principale scopo il bene supremo della famiglia. Per quanto fosse consapevole di aver segnato in profondità la comicità nazionalpopolare del secondo ‘900, ogni discorso ritornava immancabilmente all’adorata moglie e ai figli.

Lo vidi smarrito, sperduto, ma pieno di orgoglio e di dignità. Era evidente che la sua forza fosse la signora Lucia, della quale tornava a parlare ogni poco. Insieme ne avevano passate tante – avevano attraversato le sabbie mobili della società dello spettacolo, ma senza mai disunirsi, senza mai tradire i valori antichi che li avrebbero legati per oltre sessant’anni. Tra l’altro questa devozione verso la moglie e la famiglia colpisce molto, perché in apparenza stride con i tanti personaggi scollacciati e cialtroni che Banfi ha interpretato al cinema. Ecco, quel giorno, a casa sua, ebbi la conferma definitiva che Pasquale Zagaria non c’entrasse nulla con Lino Banfi, perché Zagaria, a differenza del Banfi comico, era serio, concreto, oculato, rigoroso, malinconico, cordiale ma anche sottilmente diffidente. Si capiva bene che aveva sofferto molto insieme alla moglie, e che si difendeva “la roba” famigliare con estrema lucidità.

Al termine del nostro bell’incontro – eravamo in procinto di salutarci sul portone di casa – chiesi a Banfi per quale ragione avesse deciso di vivere a piazza Bologna. Mi raccontò che quando erano giovani lui e la moglie vivevano in assoluta povertà in un appartamento di quel palazzo, e che un giorno, senza essere visto, sentì dire dal proprietario di casa parole ingiuriose e umilianti nei loro confronti.

Banfi strinse i denti e ingoiò la rabbia. Ma si giurò che un giorno se lo sarebbe comprato tutto, quel palazzetto – e così fece, diventando ricco. Ma quei trofei senza la moglie a fianco – una donna che aveva sempre creduto in lui, anche quando poteva apparire un folle salto nel buio – gli sembravano ormai inutili, perché davvero gli occhi di Lino Banfi hanno guardato il mondo insieme e attraverso gli occhi della moglie.

Il più bel film mai visto di Lino Banfi è la straordinaria avventura esistenziale di questa coppia, che ha attraversato in simbiosi un pezzo di storia italiana, dalla rinascita del dopoguerra fino a ieri, quando purtroppo la signora Lucia ha terminato, dopo tante sofferenze, la sua vita terrena. Ora più che mai la Puglia – ma non solo la Puglia – deve stringersi intorno a Lino Banfi, e provare a restituirgli almeno in piccola parte i tanti sorrisi che ci ha regalato negli ultimi cinquant’anni.

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