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«Troppi voti alla Schlein»: veleni nel Pd pugliese

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Schlein come il «Che»: viva la pasionaria Pd che porta aria fresca

Stefano Bonaccini vince tra gli iscritti del Pd in Puglia con il 52% dei voti, un po’ meno rispetto alla media nazionale

Martedì 14 Febbraio 2023, 14:05

BARI - Stefano Bonaccini vince tra gli iscritti del Pd in Puglia con il 52% dei voti, un po’ meno rispetto alla media nazionale. Ma è il risultato della mozione Schlein, che ha in Francesco Boccia il coordinatore nazionale, a costituire una sorpresa che fa scoppiare qualche mal di pancia nei commenti del giorno dopo: le vittorie di Taranto (51% contro il 42% di Bonaccini) e di Lecce (addirittura 56% contro 37%) hanno creato un po’ di scompiglio. Doveva essere il congresso dell’armonia, e invece siamo ai soliti sospetti.

Le rimostranze del sindaco di Taranto (nel capoluogo ha vinto Bonaccini, ma il risultato è stato ampiamente ribaltato in provincia) trovano eco nelle parole del consigliere regionale Vincenzo Di Gregorio: «È mancata la lealtà - accusa -. Abbiamo perso una grande occasione di rinnovamento. È mancato il coraggio di lasciarsi alle spalle cattive abitudini che nel corso degli anni ci hanno progressivamente allontanato dall'elettorato». Il riferimento è a quanto si è verificato in alcuni circoli, in particolare a Massafra, dove il numero delle tessere avrebbe superato quello dei voti registrati, e dunque all’altro consigliere Michele Mazzarano, che ancora una volta ha mostrato il suo peso organizzativo: «Neanche in Puglia c’è una vittoria straripante di Stefano Bonaccini come era stato preconizzato all’inizio di questo congresso - è il suo affondo -. Elly Schlein vince a Lecce e a Taranto offrendo l’idea di un Pd pugliese tutt’altro che monolitico, per quanto abbia avuto la forza di scegliere unitariamente i gruppi dirigenti locali, il segretario regionale e i segretari provinciali». Con l’esclusione della Bat, dove il braccio di ferro è stato vinto da Filippo Caracciolo (che ieri ha anche incassato dalla giunta regionale la nomina di un suo fedelissimo, Ruggiero Dicorato, nel cda di Aeroporti) nei confronti proprio di Boccia.

Sul risultato di Lecce, se possibile ancora più clamoroso, hanno pesato i voti di Loredana Capone, Sergio Blasi e soprattutto quelli di Articolo Uno (che ha portato quasi mille tessere). «I Comuni in cui Elly Schlein prende più voti sono le sezioni in cui Articolo Uno è più radicato - fa sapere il vice segretario regionale Salvatore Piconese -. I nostri voti rappresentano oltre il 50% del totale che Schlein ha ottenuto in Provincia di Lecce». «Il Pd - aggiunge la Capone - ha confermato il suo radicamento territoriale, 76 circoli attivi su 98 Comuni sono un patrimonio che dobbiamo coltivare. Da questo congresso esce un partito con un quadro dirigente nuovo. Tanti giovani segretari che hanno deciso di dare la propria disponibilità, con direttivi di donne e uomini pronti a lavorare per le loro città».

I segnali che arrivano dal Salento non possono che essere un avviso lanciato a Michele Emiliano, schierato per Bonaccini, che in Salento non ha brillato. A differenza di quanto avvenuto a Bari dove - soprattutto in città - il combinato disposto con Antonio Decaro ha portato Bonaccini al 66% mentre la Schlein si è fermata al 25%: nei circoli del capoluogo si sale al 75% contro 18%, con Schlein che vince soltanto a Corato e Noci. Qui, però, l’apparente asse sul nome del governatore emiliano nasconde ben altre divisioni. E il neo segretario regionale Domenico De Santis avrà da lavorare, e molto, sul tentativo di ricucitura.

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