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Gatti (Federcasse-Bcc): "Festival economia civile per riflettere su democrazia partecipata"

 
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Gatti (Federcasse-Bcc): "Festival economia civile per riflettere su democrazia partecipata"

Lunedì 22 Settembre 2025, 16:50

Roma, 22 set. (Adnkronos/Labitalia) - "Sarà sicuramente un'edizione originale rispetto alle 6 precedenti, siamo infatti arrivati alla settima. Innanzitutto perchè ci soffermiamo sul tema della democrazia, dando un aggettivo per accompagnarla che è 'partecipata'. Sappiamo che la democrazia non è una condizione irreversibile, un conto è quella sulla carta un conto è quella sostanziale, come ci ricorda spesso il presidente Mattarella. E la partecipazione insieme alla capacità di ridurre le diseguaglianze, di speranza, di reddito, e alla possibilità di prendere l'ascensore sociale sono i due elementi cardine. Da una parte la mancata partecipazione, dall'altra l'incapacità di ridurre le disuguaglianze, come forse ci si aspetta da una democrazia evoluta, quindi possono in qualche modo minare le fondamenta in maniera quasi impalpabile e ci si ritrova in qualche cosa di diverso. In Italia non siamo a questo livello, ma dobbiamo proprio prevenire". Così, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Sergio Gatti, direttore generale di Federcasse-Bcc, presentando la settima edizione del Festival nazionale dell'economia civile che si terrà dal 2 al 5 ottobre prossimi a Firenze con al centro i temi della democrazia partecipata e delle intelligenze relazionali. Federcasse-Bcc è promotore dell'evento con Confcooperative e NeXt Economia, e in collaborazione con Muse Firenze e Sec.

Secondo Gatti da qui "l'importanza di trattare della democrazia economica, della democrazia finanziaria, che sono quelle che aiutano poi a dare sostanza non soltanto alle istituzioni democratiche, ma alla vita quotidiana, che poi non può che essere fondata sul lavoro. Non a caso il lavoro è al centro del primo articolo della nostra Costituzione, l'anno prossimo saranno 80 anni della Repubblica, e il lavoro è la dimensione quotidiana, la dimensione feriale della democrazia, cioè della partecipazione alla costruzione di benessere, di ricchezza, di risultati", sottolinea.

E per Gatti l'intelligenza artificiale, sempre più al centro delle discussioni sul futuro del lavoro e dell'economia, "è già una realtà, occorre conoscerla. Noi riteniamo che non abbia molto senso vietarla, ma che occorre conoscere i meccanismi, i benefici immensi ancora da scoprire in parte, ma anche bisogna stare attenti agli utilizzi manipolatori, perché l'intelligenza artificiale è, come ha denunciato proprio pochi giorni fa il più grande esperto, uno degli inventori dell'intelligenza artificiale, il professor Yoshua Bengio, che insegna all'università di Montreal, rischia di diventare incontrollabile da parte dell'uomo, quindi non più un supporto straordinario, ma un rischio alla democrazia perché va ad esaltare gli egoismi, che è esattamente il contrario della filosofia dell'economia civile", sottolinea Gatti.

E il direttore generale di Federcasse Bcc ricorda che "la felicità pubblica è condizione necessaria, ma non sufficiente naturalmente, per la felicità anche individuale, per quella personale, privata. Ma se non c'è il contesto, una buona scuola, un buon mercato del lavoro, una informazione libera ed equilibrata, buoni trasporti, buone cure, la felicità pubblica non c'è e di conseguenza è più difficile avere la felicità privata. C'è poi l'ingrediente della relazione, per questo l'intelligenza relazionale, per questo il vedersi per quattro giorni, cominciamo significativamente all'università di Firenze, facoltà di Economia, a Novoli e poi passiamo tre giorni molto intensi a Palazzo Vecchio, nel Salone dei Cinquecento. Il vedersi è proprio il messaggio che si può fare tanto col digitale, tanto a distanza, ma poi occorre che le relazioni si nutrano anche del linguaggio del corpo, anche della possibilità di scambiare emozioni e non soltanto riflessioni", sottolinea Gatti.

In conclusione secondo Gatti "il Festival è un po' tutto questo, siamo ormai al settimo anno e questo ci aiuta a far sì che il paradigma dell'economia civile possa essere sempre più compreso e possa anche valorizzare il tantissimo di economia civile che c'è, ma che non sempre viene valorizzata", conclude.

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