«Mezzogiorno un hub strategico nel Mediterraneo. Il ruolo dell’economia del mare e delle Zes» è il tema del convegno che, organizzato da Confindustria Taranto in collaborazione con Confindustria nazionale, si terrà oggi nel Circolo Ufficiali della Marina Militare a Taranto. In programma gli interventi, tra gli altri, del governatore Michele Emiliano, del sindaco e presidente della provincia Rinaldo Melucci, di Sergio Fontana, presidente Confindustria Puglia dei ministri Raffaele Fitto e Nello Musumeci. Tra i relatori. Floriana Gallucci, commissario della Zes jonica.
Commissario Gallucci, quanto è importante l’economia del mare?
«Le Zes sono protagoniste nell’economia del mare in quanto sono nate intorno ai principali porti del Mezzogiorno, per lo sviluppo delle aree portuali e retroportuali legate soprattutto alla logistica, e all’incremento dei traffici marittimi. Solo successivamente in fase di perimetrazione le Zes sono state estese anche ad altri territori, funzionali al disegno iniziale. Penso, ad esempio, alla realizzazione del Polo AereoPortuale Taranto-Grottaglie che mette in connessione i traffici marittimi con quelli aerei costruendo una importantissima piattaforma che pochi altri territori nel Mediterraneo possono vantare».
Quali gli strumenti su cui punta la Zes Ionica?
«Oltre al miglioramento della dotazione infrastrutturale, in parte già finanziata con 108 milioni di euro dal Pnrr, gli elementi di vantaggio che le Zes offrono sulla base della normativa sono principalmente due: la semplificazione burocratica e una fiscalità che estende il credito mezzogiorno anche all’acquisto del terreno e alla realizzazione degli immobili. Incentivi che renderanno possibile, ad esempio, ai primi due investimenti autorizzati a dicembre 2022, dopo l’implementazione dello Sportello Unico Digitale, l’avvio dell’attività, e quindi l’assunzione di nuovo personale, già a settembre 2023, quindi a meno di un anno dal rilascio delle autorizzazioni».
E per quanto riguarda i vantaggi fiscali?
«È previsto il credito di imposta per gli investimenti nelle Zes applicabile anche all’acquisto di terreni o all’acquisizione di immobili fino a 100 milioni di euro; la riduzione dell’imposta sul reddito del 50% per le nuove iniziative economiche per sette anni. A questi si aggiungono i kit localizzativi che la Zes Ionica sta definendo con i Comuni e che potranno prevedere, per chi investe in quei territori, l’esenzione totale o parziale per un certo periodo di tempo dal pagamento della Tari o degli oneri di urbanizzazione. Si tratta di un impegno complesso ed economicamente importante, per il quale ringrazio per l’impegno i sindaci dei Comuni interessati».
Lei da poco meno di un anno è commissario della Zes Ionica: possiamo trarre un primo bilancio?
«Sono soddisfatta di come le imprese stanno rispondendo in termini di pianificazione di nuove iniziative. Dal 19 settembre 2022, data di avvio dello Sporte Unico, sono giunte 33 istanze per oltre 40 milioni di investimenti, dei quali circa 25 milioni già autorizzati. Poi ci sono 4 interventi in corso di presentazione nella sezione dello Sportello Unico di competenza dell’Autorità di sistema Portuale del Mar Jonio per circa 100 milioni di euro di investimenti ed una ricaduta occupazionale di circa 600 lavoratori. Nell’area Ionica circa la metà delle aree, e quindi circa 800 ettari, sono nelle zone Pip dei 13 Comuni interessati, da ciò l’attenzione che prestiamo, oltre che all’attrazione dei grandi investimenti, anche alle esigenze delle piccole e medie imprese. Le zone Asi sia di Taranto e Massafra che della Basilicata sono aree che si prestano anche ad insediamenti di maggiori dimensioni. Inoltre a breve alla zona franca portuale di Taranto si aggiungerà la zona franca a Ferrandina in Basilicata. Ma al di là dei numeri, mi lasci esprimere la sincera soddisfazione per il gioco di squadra che siamo riusciti a mettere in campo con i territori attraverso il partenariato sociale con le Regioni Puglia e Basilicata, le Camere di Commercio e le associazioni sindacali datoriali e dei lavoratori. Quanto all’aggiornamento della perimetrazione con la destinazione degli 88,8 ettari non ancora assegnati in Puglia, il lavoro che stiamo facendo è quello di definire tecnicamente le aree indicate nel Piano Strategico del 2019 “nettizzando” le superfici delle porzioni di suolo non utilizzabili ai fini di insediamento produttivo (strade, canali, aree occupate da impianti pubblici, ecc). E questo ci consentirà di ottenere altre superfici utili allo sviluppo di iniziative».