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Candidatura del caffè come patrimonio dell'Unesco, c'è anche Lecce tra le città sostenitrici

 
Redazione online

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Candidatura del caffè come patrimonio dell'Unesco, c'è anche Lecce tra le città sostenitrici

Nove aziende di torrefazione sono presenti nel Salento. Oggi la mobilitazione degli 11 territori coinvolti. Il 29 marzo l'esito

Sabato 26 Marzo 2022, 13:13

27 Marzo 2022, 15:35

Lecce sente odore... di caffè. C'è anche la comunità salentina tra le undici d'Italia che sostengono la candidatura a patrimonio immateriale dell’Unesco per la «tazzina», una delle bevande più popolari al mondo e che da Napoli a Venezia ha sviluppato una storia secolare. Il 29 marzo il dossier «Il caffè espresso italiano tra cultura, rito, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli», sarà esaminato dalla Commissione Nazionale Italiana Unesco che dovrà formalmente decidere se inviarlo a Parigi per ottenere la prestigiosa iscrizione del sito entro il 2022. Un percorso tecnico impegnativo che di fatto ha unito i tanti volti della bontà e della qualità del caffè italiano, fa sapere il ministero delle Politiche agricole, che ha presentato tutta la documentazione per l’esame finale. E così l’Italia ha fatto sintesi e le undici comunità emblematiche del caffè, Torino, Milano, Venezia, Trieste, Bologna, Roma, Napoli, Lecce, Pescara, Palermo e Modica hanno sottoscritto la Carta dei Valori del Rito dell’Espresso italiano che elenca quelli degni di essere condivisi con l’intera umanità.

Un risultato molto atteso che si andrebbe a sommare ai molti tesori enogastronomici italiani già iscritti al sito, dall’arte italiana della ricerca del tartufo (2021), alla Dieta mediterranea (2010), all’'arte dei pizzaiuoli napoletani (2017). A sostegno della candidatura, al via la sottoscrizione pubblica attraverso iniziative nelle città coinvolte. Quella leccese, con il suo territorio, presenta attualmente nove aziende di torrefazione sulle 53 presenti sul territorio pugliese. 

Quello del caffè a patrimonio Unesco costituisce «un percorso e un progetto che nascono da lontano e a cui sono felice di aver contribuito anche come ministra delle Politiche agricole per averlo seguito con attenzione in tutti i suoi passaggi». Così l’ex titolare del Mipaaf e attuale viceministra alle Infrastrutture Teresa Bellanova, «unendosi a quanti oggi, in differenti città italiane tra cui Lecce con l'appuntamento promosso da Antonio Quarta, hanno illustrato l'avvio della sottoscrizione pubblica per sostenere la candidatura del caffé a patrimonio immateriale dell’Unesco, su cui si pronuncerà la Commissione nazionale italiana per l’Unesco il prossimo 29 marzo».

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