Sabato 06 Settembre 2025 | 23:27

Baglioni: «Ecco il mio bis sull’onda di Dodici note in bellissimi teatri italiani»

 
Nicola Morisco

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Nicola Morisco

Al Centro: il tour di Claudio Baglioni arriva a Bari, 3 date sold out

Il concerto domani a Lecce, poi Taranto, Brindisi e San Severo. Il 5 febbraio tappa al Petruzzelli di Bari.

Domenica 20 Novembre 2022, 08:11

Claudio Baglioni concede il bis. «Ho percorso 25mila chilometri in cento giorni cantando e suonando per sei sere a settimana - ricorda del primo tour solo Baglioni -. Teatri bellissimi e spettatori attenti ed entusiasti sono stati lo spettacolo per i miei occhi e le orecchie. Io ci ho messo la voce, le mani, il cuore. Gli altri le emozioni, le grida e gli applausi. Sono alla fine di una lunga e fantastica avventura umana e professionale. Ma non termina qui. Se il pubblico chiama, l’artista torna in scena, ringrazia e concede il bis».

Dopo il grandissimo successo di Dodici note solo, Baglioni è tornato sul palco con Dodici note solo bis, una nuova tournée che comprende 72 tappe nei più prestigiosi teatri lirici e di tradizione d’Italia. «Mi sono goduto i kolossal con centinaia di persone in scena - ricorda il cantautore romano -, ma qui c’è una dimensione intima, da camera. Cerco il pubblico città per città godendomi la meraviglia dei teatri all’italiana. Tante canzoni, sempre poche per le oltre 300 che ho scritto, e la possibilità di cambiare scaletta ogni sera».

Ben cinque le date previste in Puglia a iniziare da quella di domani alle 21, al Politeama Greco di Lecce, cui seguiranno quelle del Teatro Orfeo di Taranto (martedì 22), il Teatro Verdi di Brindisi (mercoledì 22) e del Teatro Verdi di San Severo (giovedì 24). Il pubblico del capoluogo pugliese, invece, dovrà pazientare fino al 5 febbraio del nuovo anno quando il cantautore romano farà tappa nell’immancabile Teatro Petruzzelli di Bari. I concerti del «tour bis» vedranno Baglioni (voce, pianoforte e altri strumenti) nuovamente esibirsi con le composizioni più preziose del suo repertorio fatto di grande musica e poesia. Con lui sul palco il complice di sempre, il pianoforte, che per l’occasione lo ha diviso in tre. «Sono diventate tre tastiere - spiega -, una delle quali è un pianoforte digitale-acustico, le altre due sono tastiere che si avvalgono di un’effettistica. Cerco di portare da solo un’orchestrazione fatta quasi di stati d’animo, di riverberazioni, di aggiunte, lontane però anche presenti all’orecchio degli ascoltatori».

Baglioni poi, ci racconta com’è articolato lo spettacolo e la scelta delle canzoni: «Certe volte la scaletta vorrei farla con un’estrazione a sorte proprio per non incorrere nella problematica di prendere decisioni. Ho scelto di narrare questo tempo lungo attraverso tre stazioni, quella del passato, quella del presente e quella del futuro. Ci sono tre strumenti con tastiera, una è un pianoforte digitale-acustico, le altre due sono macchine da suono. Cerco di creare un racconto attraverso le diverse timbriche e la scelta di alcune canzoni, alcune tra le più popolari, ma altre invece anche di “seconda fila”, cioè quelle che io ritengo tra le cose migliori che sono riuscito a fare, e le snocciolo un po’ come in un calendario al contrario, un orologio che le lancette le porta indietro».

Infine, indirizza una pensiero al prestigioso Premio Tenco alla carriera, riconoscimento decisamente meritato e che forse poteva arrivare anche prima. «Non ho mai pensato di arrivare al conseguimento di un premio così - conclude Baglioni -, ma trovo che sia un premio alla carriera ed è un segno positivo che arrivi molto tardi perché vuol dire che la carriera è ancora in esistere. C’è stata una fretta di etichettare che forse era dovuta a una voglia di cambiare il mondo nata alla fine degli Anni ‘60. C’erano i militanti e chi non lo era. Pensavo che non essendo stato un incendiario ora non devo essere un pompiere».

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