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La moda è mobile (e il nudo inganna)

 
Gianni Ciardo

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Gianni Ciardo

La moda è mobile (e il nudo inganna)

La regola è cambiare: le tendenze si sovrappongono e pure Diletta Leotta sa come sferrare il colpo

Lunedì 19 Dicembre 2022, 09:37

Buongiorno. Oggi è il 19 dicembre anche di quest’anno. Ogni anno ricordo benissimo che abbiamo avuto il 19 dicembre.

L’unica cosa che non è mai passata di moda.

Fra qualche giorno è pure Natale e nemmeno questa ricorrenza può considerarsi una moda. Poi, arriverà la Befana, che è la moglie di Babbo Natale e porta i regali.

Ecco, oggi, questa è diventata una moda: fare i regali a Natale e non alla Befana e guai a non farli.

Comunque, se quest’anno nessuno di voi ha intenzione di mandarmi regali a Natale, non vi preoccupate, datemi solo l’indirizzo e io verrò di persona a prenderli.

È una mia moda. Ognuno ha la sua.

D’altronde si sa, la moda cambia sempre. Solo l’età non ha una moda.

Un anno viene e un anno se ne va, il totale è sempre lo stesso.

Il tempo passa e l’età è una brutta cosa.

Ho bevuto per dimenticare, dimenticare cosa? Non mi ricordo.

Bene, tornando alla moda, dicevamo che cambia sempre; che sia la moda di vivere, di fare musica, di pettinarsi e portare i capelli o i luoghi di vacanza, di vestirsi o spogliarsi, la regola è cambiare.

La signorina Diletta Leotta, per esempio, ha lanciato la tendenza che si chiama «il nudo che inganna». Che cos’è?

È una maglietta bianca, aderente, su cui è disegnato o fotografato il «promontorio» sottostante, comprese le punte perfette, come se fosse.

Il disegno o la foto sono cioè sovrapposti a quelli veri. Questa è una nuova moda.

Una vecchia moda che, invece, rimane è quella di via Abbrescia che va da via Carulli al Largo Adua. Non c’è verso di farle cambiare strada.

Poi, invece, ci sono dei personaggi che alcune mode se le inventano.

Una dipendente di Gardaland, ad esempio, ha pubblicato contenuti sexy a pagamento su Onlyfans.

La moda è un conto, la libertà è un’altra cosa. E infatti, a volte, si rischia la confusione.

La signorina di cui sopra ha indossato la maglia con il marchio di Gardaland sul sito sexy.

Questa moda, comunque, l’ha portata a cercarsi un altro lavoro, perché è stata licenziata.

Le mode sono tante, milioni di milioni; non è come un negroni che vuol dire qualità.

Anche i premi appartengono alle mode. Ci sono premi qualità. I premi sono regali.

«Ubu minor cessat». Oggi è una moda anche ritirare premi.

Ci vuole una regia per organizzare una moda, anche se, molte volte, alcuni premi sono delle truffe.

Ma il teatro è un’altra cosa.

Alcuni premi, fanno perdere la testa. Alcune donne perdute, sono quelle che si trovano più facilmente.

Viva le mode, viva le mode che cambiano, anche se alcune non cambieranno mai come Inps, Enpals, Inam, Herpes, Ilor, Iva, Uva, Imu, Iciap, Tpp, Help.

È Natale. Il presepe, per esempio, non è una moda, è una tradizione.

C’è la grotta, il bue, l’asinello, la mangiatoia, il ruscello con la carta argentata, Gesù bambino, San Giuseppe che in ginocchio dice alla Madonna: «Anche quest’anno stiamo ai piedi di Cristo!».

E giacchè stiamo, mi porto avanti e vi auguro Buon Natale.

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