LECCE - Un Lecce troppo brutto per essere vero quello andato in scena sul campo del Bologna. All’indomani del secco 4-0 rimediato contro la formazione emiliana, la squadra giallorossa si è rimessa subito in moto per mettersi alle spalle la sconfitta e prepararsi al prossimo incontro di campionato, in programma venerdì sera, ancora in trasferta, a Torino. Non c’è molto tempo per metabolizzare il duro ko, perché questa serie A non concede un attimo di tregua, ma è importante capire cosa non sia andato per il verso giusto al fine di non incappare nuovamente nei medesimi errori.
L’analisi a caldo di Roberto D’Aversa è stata lucida e laconica al tempo stesso: «Non c’è molto da salvare in questa sconfitta». Già, perché probabilmente, per la prima volta in campionato, il Lecce è incappato in un’autentica giornata dove tutto è andato per il verso storto. Al punto che la squadra scesa in campo appariva solo la copia sbiadita di quella formazione grintosa vista nelle ultime settimane, che anche nelle sconfitte riusciva comunque a produrre prestazioni convincenti. Ebbene, in questo caso non può che dirsi che il risultato, tondo e senza appello, sia stata la giusta conseguenza di una prestazione piuttosto opaca. Per demeriti del Lecce, questo è certo, ma anche per grossi meriti del Bologna.
La squadra allenata da Thiago Motta, unanimemente riconosciuta come la vera sorpresa di questo campionato, veleggia saldamente al quinto posto in classifica e al «Dall’Ara» finora ha concesso le briciole agli avversari. I felsinei, non a caso, sono la formazione che ha ottenuto il maggior numero di punti in casa in tutta la serie A, ben 29 contro i 28 dell’Inter, che però ha una partita in meno. Insomma, che la sfida fosse proibitiva era preventivabile, ma che il Lecce apparisse così scarico era difficilmente immaginabile, proprio alla luce di quanto messo in mostra finora.
Contro il Bologna, sin dalle prime battute di gara, la formazione di D’Aversa è apparsa imballata e in grossa difficoltà nel reggere il ritmo imposto dagli avversari. Certamente non ha aiutato l’essere passata immediatamente in svantaggio, dopo appena cinque minuti di gioco, peraltro su una situazione da calcio d’angolo su cui la lettura, individuale e di squadra, non è stata certamente dei migliori. Eppure, almeno inizialmente, una piccola reazione c’è stata ed è durata circa un quarto d’ora, nel corso del quale i giallorossi hanno comunque avuto almeno un paio di buone chance per riequilibrare il match. Ed è vero che la storia non si scrive con i «se», ma forse, se fosse arrivato il pari in quel break del gioco, la partita avrebbe avuto un copione differente. Sono mancate la precisione e la cattiveria negli ultimi metri, così, mentre da un lato il Lecce ha graziato il Bologna, dall’altro i rossoblu sono stati cinici nell’affondare fra le crepe della formazione ospite.
Ci sono alcuni numeri della partita che evidenziano le grosse difficoltà della formazione allenata da D’Aversa nel provare ad imporre il proprio gioco. Ci sono i dati relativi al possesso del pallone e ai passaggi riusciti che dimostrano, ad esempio, come il Lecce abbia fatto veramente fatica a trovare la chiave di volta a fronte di un avversario che andava sul velluto. I giallorossi hanno chiuso la partita con una percentuale di possesso palla del 35% e, secondo le statistiche fornite dalla Lega serie A, hanno giocato il pallone nella metà campo avversaria per appena 6’40’’ rispetto ai 56’30’’ di gioco effettivo.
E questa volta anche la fase difensiva è crollata sotto i colpi degli avversari, senza mai dare l’impressione di riuscire a trovare le contromisure giuste per ribattere. Un centrocampo che non ha garantito filtro e le catene laterali in perenne affanno, sono stati tratti caratteristici di un pomeriggio da incubo.
E adesso? Al Lecce non resta che ripartire e provare a strappare punti nella prossima difficile trasferta sul campo del Torino. Un risultato positivo permetterebbe di tornare a muovere la classifica e di migliorare il rendimento in trasferta, tallone d’Achille dei giallorossi, che finora non hanno mai vinto lontano dal «Via del Mare» e fuori dalle mura amiche hanno ottenuto appena cinque dei complessivi 24 punti in classifica. Di buono c’è che nel turno di campionato appena concluso non ci sono stati grossi strappi nella parte destra della graduatoria e il vantaggio sul terzultimo posto è di cinque lunghezze. Non abbastanza per sentirsi tranquilli in una serie A dove è difficile strappare punti contro qualunque avversario.
NOTIZIARIO La squadra, rientrata nella serata di domenica, si è subito ritrovata in campo ieri mattina in vista del prossimo impegno sul campo del Torino. Destano apprensione le condizioni di Lameck Banda, uscito nel primo tempo della gara di Bologna per una contusione al ginocchio destro. Oggi la preparazione proseguirà al mattino all’Acaya.