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Calcio, Bari a tutto Menez: la fantasia al potere

 
Davide Lattanzi

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Davide Lattanzi

Calcio, Bari a tutto Menez: la fantasia al potere

L'allenatore del Bari Michele Mignani

Punta classica, trequartista, esterno d’attacco o mezz’ala offensiva: il francese un jolly, quante opzioni per Mignani

Giovedì 20 Luglio 2023, 11:36

BARI - Una stella, mille usi. Il Bari abbraccia Jeremy Menez: il 36enne francese ha raggiunto il ritiro di Roccaraso nella tarda serata di martedì, quindi ieri ha svolto lavoro prevalentemente atletico, senza prendere parte all’amichevole con il Roccavivara. In biancorosso ha ritrovato Nicola Bellomo, suo compagno alla Reggina: «Sono qui per te», ha scherzato il campione transalpino salutando il 32enne del Borgo Antico. Nonostante l’età non più verdissima, è innegabile che l’acquisto dell’ex Roma, Milan e Paris Saint Germain eserciti notevole fascino. Eppure, il suo approdo tra i Galletti non si giustifica certo per un’operazione amarcord. Perché Menez può rappresentare una soluzione in svariati ruoli tra trequarti e attacco. E poco importa se utilizzato a pieno regime o part time. Uno con i suoi colpi, impiega un attimo a decidere una gara. E allora, ecco dove potrebbe posizionarsi il calciatore francese.

ATTACCANTE PURO - La prima idea che viene in mente è che occupi uno dei due posti da punta nel 4-3-1-2. In fondo, Mignani non gioca con il classico centravanti d’area, ma con due elementi che devono privare gli avversari di punti di riferimento. Meno campo da coprire, la possibilità di agire più vicino alla porta per cercare la rete con il suo vastissimo repertorio. L’ideale sarebbe affiancarlo ad un centravanti in grado di sgravare un po’ di lavoro in copertura, per aprirgli spazi. Un elemento che il Bari sta cercando sul mercato. L’auspicio, però, è che Menez possa fungere da sveglia per il connazionale Scheidler. Avere l’esempio di un compagno così titolato, ma ancora affamato di nuove imprese, magari scrollerà un po’ di timidezza dalle spalle della punta 25enne rimasta inespressa lo scorso torneo.

TREQUARTISTA - Ecco un’altra posizione che Menez può ricoprire ad occhi chiusi. Allo stato attuale dei lavori biancorossi, forse sarebbe persino la collocazione più logica, dovendo colmare le lacune aperte dalle partenze di Botta e Folorunsho. Con un centrocampo adeguatamente attrezzato su corsa e resistenza, Mignani potrebbe anche permettersi il lusso di un fantasista più offensivo. Peraltro, nello scorso campionato, Menez alla Reggina giocava da falso centravanti, partendo dal cuore della prima linea per poi abbassarsi sulla trequarti ed inventare per gli inserimenti degli esterni. A tutti gli effetti, da «falso nove», diventava un «vero dieci». Le sue serpentine in dribbling puntando le difese avversarie, l’abilità nel calciare da fuori area o di smarcarsi negli spazi stretti, lo renderebbero ideale per tali mansioni. Con la sua fantasia, potrebbe sbizzarrirsi nel mandare a rete i due attaccanti, innescando, con una visione di gioco ad ampio raggio, quella ricerca della profondità tanto cara a Mignani.

ESTERNO OFFENSIVO - Il primo amore non si scorda mai. Menez nasce ala veloce, scattante, dal dribbling funambolico. Magari non il tipico esterno che va sul fondo e crossa, piuttosto il prototipo del laterale da 4-3-3 che viene in mezzo al campo per dialogare con i compagni e cercare la conclusione. Nel tempo, si è un po’ ridotta la fetta di campo da coprire, così come non gli si potrà chiedere di puntare l’uomo continuamente e sollecitare gli scatti troppe volte a partita. Tuttavia, in casi in cui occorrerà allargare le difese avversarie, sarebbe un’altra soluzione da tenere presente. Magari tramutando il 4-3-1-2 di partenza del Bari in un 4-3-3 o in un 4-4-2 a trazione anteriore. Una cosa, comunque, è certa: disporre di un elemento in grado di allargarsi sull’esterno, consente di valorizzare pure Gregorio Morachioli nella prediletta posizione largo a sinistra, in un contesto con due ali pure.

MEZZALA D’ATTACCO - Non è stato raro vedere Menez anche sulla linea dei centrocampisti, quando ad esempio la Reggina doveva recuperare un risultato. Il francese è in grado anche di arretrare la sua posizione e legare il gioco con sapienza e idee, agendo da mezzala offensiva, con licenza di aggiungersi agli attaccanti. Un’opportunità che non dispiace a Mignani: lo scorso anno, proprio quando si è dovuto forzare i tempi alla ricerca di una rete a tutti i costi, il tecnico ligure affidava a Ruben Botta le chiavi del gioco affidandogli ampia libertà di movimento. Una sorta di mezzala a tutto campo, utile scardinare spazi chiusi o a cercare conclusioni da furi area. Tante opzioni, dunque, magari con il «7» sulle spalle. Dopo Antenucci, un altro «top» indosserebbe uno dei numeri più ambiti nel calcio.

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