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Calcio, testa e grinta: «Foggia, puoi farcela»

 
Raffaele Fiorella

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Raffaele Fiorella

Calcio, testa e grinta: «Foggia, puoi farcela»

Gautieri spinge i rossoneri, impegnati domani a Lecco nella sfida decisiva per la promozione in B

Sabato 17 Giugno 2023, 14:41

14:43

FOGGIA - Napoletano, uomo del Sud, diventato grande, da calciatore, con il Bari e la Roma di Zeman, Carmine Gautieri ha allenato quest’anno i milanesi del Sangiuliano City: ha conosciuto il girone A di Serie C e battuto, in casa, 1-0 il Lecco, che domani contenderà al Foggia la promozione in Serie B nella finale playoff in programma allo stadio Rigamonti-Ceppi. «I blucelesti partono dal vantaggio ottenuto vincendo 2-1 il match d’andata ma il Foggia può farcela - dice l’ex ala destra, 52 anni -. Delio Rossi è un grande allenatore, i “Satanelli” con lui hanno cambiato marcia, sono arrivati meritatamente in finale e possono coronare il sogno-promozione. Servirà una prestazione super, i rossoneri dovranno giocare con intelligenza, grinta e cuore, come fatto nei precedenti turni dei playoff».
Giochi aperti, dunque, a poche ore dalla sfida di ritorno.
«Assolutamente sì. Ho visto il Foggia dal vivo allo stadio Adriatico di Pescara, nella semifinale di ritorno: è stato uno spettacolo. Volevo esserci, anche perché Zeman per me è come un padre. Il Foggia ha fatto una grande gara, con qualità ed equilibrio. Ha attaccato ma senza prestare il fianco alle incursioni degli avversari. Dovrà fare lo stesso anche domenica a Lecco, evitare di concedere spazi ai padroni di casa, abili nelle ripartenze. Rossi è molto bravo ed esperto, sta certamente preparando la partita a dovere. Un Foggia che dovrà giocare con coraggio e criterio, un po’ come ha fatto il Cagliari a Bari nella finale per la A».

Che impressione ha avuto del Lecco?
«Contro di noi hanno avuto all’inizio del match un atteggiamento molto difensivo, così abbiamo guadagnato campo e con alcune giocate, creando la superiorità numerica con i difensori, siamo riusciti a vincere. È una formazione di gamba che ha giocatori temibili come Buso, Pinzauti e Zuccon, solo per citarne alcuni, ed è guidata da un tecnico bravo come Foschi, che ha saputo alternare vari moduli con profitto, come il 3-5-2 e il 3-4-1-2. Sono molto bravi nelle ripartenze e nello sfruttare le occasioni che hanno. Ma il girone C è più duro del gruppo A: ambienti caldi, tradizione e maggiore qualità nelle squadre. Al Nord si punta più sui giovani».
Ha visto la finale d’andata?
«Sì, in tv. Il Foggia era partito bene, poi sono arrivate delle decisioni arbitrali a sfavore dei rossoneri, scelte che hanno onestamente lasciato a desiderare, a maggior ragione per il fatto che c’era il Var che poteva aiutare a dare una valutazione più corretta. Non vedo malafede, sono stati errori che hanno determinato una gestione sbagliata della gara. Vedere sbagli così evidenti in una finale è un peccato. Partite del genere io le farei sempre dirigere dal miglior arbitro della categoria superiore, in questo caso da un arbitro di B. Sono gare decisive, in cui ci si gioca tanto: investimenti, prospettive, i sacrifici di un’intera stagione, specie in una categoria come la Lega Pro che è un bagno di sangue. Stimo presidenti come Canonico, che hanno passione e competenza e rappresentano una mosca bianca. L’ho conosciuto a Pescara nel parcheggio dello stadio: è ambizioso e gli auguro ogni bene. Cercherò di essere a Lecco per la finale di ritorno e mi auguro di incrociarlo di nuovo, chissà che porti bene ai rossoneri».

Foggia spera di ribaltare il verdetto dell’andata e tornare in B, dopo 4 anni.
«Spero di cuore che ci riesca. Tifo sempre per il Sud. Società, tifoseria, città: Foggia è una piazza che non c’entra nulla con la C, ha avuto grandissimi allenatori come Zeman, Marino, De Zerbi, Stroppa, Delio Rossi».
Dopo Terni, Pisa, Trieste e Avellino l’esperienza al Sangiuliano, durata pochi mesi: bilancio?
«Ho dato il mio meglio per far sì che la squadra recuperasse qualche posizione in classifica, dalle retrovie. Mi avevano parlato di progetto, stadio, struttura. In realtà abbiamo incontrato difficoltà non da poco, così il rapporto si è chiuso prima che finisse il campionato, poi il Sangiuliano è retrocesso ai playout».
Il futuro di Gautieri?
«Sono in attesa di una nuova opportunità. Non è semplice, perché siamo in tanti ma attendo con fiducia. Se arriverà qualche proposta la valuterò e deciderò. Di progetti in giro non ne vedo, o sono pochi: è un’espressione ormai troppo inflazionata nel calcio, di cui in tanti parlano a sproposito».

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