FOGGIA - «Spero di cuore che domenica il Foggia riesca a fare un’altra impresa, a ribaltare il verdetto del primo atto. I ragazzi devono crederci: nonostante la sconfitta casalinga dell’andata, i giochi sono più che mai aperti». Marco Marchionni crede nell’ennesima rimonta del Foggia, che fra 48 ore sarà chiamato, in Lombardia, alla partita decisiva per la promozione in Serie B. Il 42enne tecnico romano - che con i «Satanelli», allora neopromossi dalla D, ottenne un nono posto in C nell’annata 2020/21 e fu eliminato ai playoff nel secondo turno della fase del girone - ha da poco chiuso la sua esperienza con il Novara e conosce bene il Lecco, per averlo affrontato in campionato, nel girone A.
Marchionni, il primo round ha premiato i lombardi, vittoriosi 2-1.
«Ho visto la partita in tv, anche quella di domenica non me la perderò. Nel primo tempo non c’è stata una superiorità evidente del Lecco. Il Foggia ha iniziato bene il match, loro poi sono venuti fuori ma c’è stato equilibrio. Nella ripresa, il Foggia è stato bravo a chiudere il Lecco nella sua metà campo e non concedere loro quelle ripartenze in cui sono molto bravi. Poi, nel finale Lepore ha pescato quel gran gol su punizione, che ha deciso la gara. L’1-1 sarebbe stato il risultato più giusto».
Il Foggia ha protestato molto lamentando almeno un paio di decisive sviste arbitrali del direttore di gara, Bonacina di Bergamo.
«L’impressione che ho avuto io dalla tv è che il rigore per la spallata su Frigerio si potesse dare ma ci potesse stare anche il non darlo. Più grave l’errore sul gol annullato ad Ogunseye: non vedo una spinta del centravanti sul suo marcatore, e se c’è non è tale da invalidare la rete».
Domenica il secondo e decisivo atto: 90 minuti più eventuali supplementari e rigori.
«È tutto in ballo. Il Foggia può farcela, ha tutte le carte in regola per vincere ribaltando l’esito del match d’andata, sperando che stavolta gli episodi girino a favore dei rossoneri e non siano tutti contrari, come accaduto martedì allo Zaccheria. Credo che il Lecco proverà a partire forte nei primi 10-15 minuti, nonostante abbia un gol di vantaggio. Se il Foggia saprà reggere l’urto e fare la sua partita in modo propositivo e incisivo, potrà creare difficoltà ai lombardi. Il Lecco, finora nei playoff, si è espresso meglio in trasferta perché è una formazione che dà il meglio di sé quando deve difendersi in modo accorto e ripartire in contropiede. Noi a Lecco perdemmo 3-1 ma ce la giocammo alla pari per larghi tratti del match: andammo sotto 2-0 nei primi dieci minuti, poi riuscimmo a riaprirla però nel finale restammo in dieci e subimmo la terza rete».
Che squadra è quella lombarda?
«Forte e lo sta dimostrando. Foschi è esperto e molto bravo, sa far esprimere al meglio i suoi calciatori nella fase difensiva e di possesso palla, prepara bene le partite curando tutti i dettagli, decidendo strategie e movimenti in base al modo di giocare degli avversari. Hanno un po’ di tutto, tecnica ma anche velocità. Giovani di valore e prospettiva, gente che ha una grande carriera alle spalle come Lepore, attaccanti come Buso e Pinzauti che sanno sia venire incontro alla palla che attaccare la profondità. Una formazione da affrontare con grande concentrazione, come si è visto all’andata, ma che, come tutte le squadre, ha i suoi lati deboli».
Del Foggia di Delio Rossi che impressione ha avuto?
«Una squadra che non molla mai, esperta e con giocatori come Petermann, Vacca, Peralta, Schenetti, che hanno i colpi per decidere una partita in qualsiasi momento. Rossi ha dato tanto a questo gruppo, che con Gallo si era ritrovato dopo l’avvio complicato di stagione e poi con Somma aveva incontrato nuove difficoltà. Spero di cuore che ce la facciano a vincere i playoff. Foggia è un club che mi è rimasto nel cuore, sono stato trattato benissimo. Una città che ha una grande tifoseria e merita almeno la Serie B».
La sua stagione col Novara si è chiusa al decimo posto e poi con l’eliminazione al primo turno dei playoff. Bilancio?
«Soddisfatto ma avremmo potuto fare qualcosa in più. L'obiettivo playoff, comunque, è stato raggiunto, anche se la stagione non è stata semplice».
Il futuro di Marchionni?
«Ho risolto il contratto col Novara da pochi giorni, abbiamo deciso di comune accordo di separarci. Sono in attesa di nuove opportunità. Se arriveranno delle proposte le valuterò e deciderò se è il caso o meno di accettare, di ripartire, da dove e con quali prospettive».