Sabato 06 Settembre 2025 | 06:32

Calcio, il Bari ricarica le batterie per centrare il «salto»

 
Davide Lattanzi

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Davide Lattanzi

Calcio, il Bari ricarica le batterie per centrare il «salto»

In azione il giocatore del Bari Cheddira

Indispensabile ritrovare anche il miglior Cheddira

Mercoledì 10 Maggio 2023, 14:46

13 Maggio 2023, 15:55

BARI - Alla ricerca del massimo splendore in vista dei playoff. Ecco la missione che d’ora in poi dovrà animare il Bari. I biancorossi sono chiamati da un lato a raccogliere gli ultimi punti per blindare il terzo posto (ne basta uno per assicurarsi l’ultimo gradino del podio, ma ne occorrono due per avere la certezza di isolarsi in terza posizione escludendo in un sol colpo l’eventuale aggancio del Sudtirol, nonché tempi supplementari e rigori in un’eventuale finale contro la formazione bolzanina), dall’altro a gestire energie e uomini in modo da presentarsi al top al mini torneo che metterà in palio l’ultimo posto per la serie A.

MENO ARREMBANTE, PIU’ RAZIONALE - I numeri sono eloquenti: i biancorossi nelle 17 giornate disputate nel girone di ritorno hanno conquistato 32 punti, ovvero due in più rispetto allo stesso periodo dell’andata. Un bottino che, comunque, si concludano le prossime due giornate (sabato prossimo in casa con la Reggina, venerdì 19 in trasferta con il Genoa) sarà superiore rispetto alla prima parte della stagione poiché, negli ultimi due turni dell’andata la truppa di Mignani raccolse un pareggio e una sconfitta. Nel complesso, dunque, si dovrebbe parlare di una crescita generale della squadra. Che, però, è mutata nella sua espressione. Se il Bari ammirato soprattutto nei primi mesi di campionato si distingueva per ritmi altissimi, ripartenze letali e atteggiamento decisamente offensivo, da febbraio in poi i Galletti sono apparsi più compassati nella manovra, meno sbilanciati in avanti, ma decisamente più solidi in fase difensiva.

Pur conservando lo schieramento a trazione anteriore (quasi sempre confermato il 4-3-1-2, con qualche variazione sul 4-4-2) ed una mentalità propositiva, i pugliesi hanno sacrificato un pizzico di “follia” per applicarsi maggiormente nella compattezza tra i reparti e nel ridurre i rischi. I numeri, d’altra parte, non mentono. All’andata i gol realizzati sono stati 30 a fronte dei 24 messi a segno finora nel ritorno, così come le reti subite nei primi 19 turni sono state 19, mentre nelle successive 17 giornate appena 14. Quale sarà il volto più funzionale? La solidità acquisita è segno di maturità, a patto che la prudenza non si trasformi in un’eccessiva tendenza a gestire le gare. Le avversarie dei playoff saranno combattive e attrezzate: concedere troppo l‘iniziativa non è un lusso che il Bari potrà concedersi.

IL RECUPERO DEI «TOP PLAYERS» - Cheddira, Maita, Maiello, Folorunsho: ecco il poker di calciatori da presentare al meglio nelle sfide che decideranno la stagione. Il problema di Maiello e Folorunsho è di natura fisica: il 31enne regista non è impiegato da quattro gare a causa di una lesione al legamento collaterale. Sabato scorso a Modena è tornato tra i convocati: facile che Mignani gli conceda quantomeno alcuni spezzoni nei prossimi due incontri per rimettergli un po’ di minutaggio nelle gambe, a patto di non correre rischi di ricadute. Più delicata è la situazione del 25enne romano, alle prese con un’infiammazione alle ginocchia: da febbraio in poi ha saltato nove gare su 13 e, nelle quattro disputate, ha alternato qualche bagliore a lunghe pause. Partito mezzala d’assalto, si è poi rivelato il trequartista ideale nel 4-3-1-2 di Mignani: sgravato da qualche ripiegamento, ha potuto far esplodere la potenza in progressione e il tiro da fuori. Ritrovarlo nel pieno delle forze sarebbe fondamentale. Maita e Cheddira, invece, devono recuperare lo smalto dei giorni migliori.

Il 28enne messinese ha saltato appena cinque gare in campionato: tre per infortunio e due per squalifica. E’ uno dei più utilizzati, potrebbe avvertire qualche scoria di una lunghissima stagione: vero è che nelle ultime apparizioni (alternate tra i più congeniali panni di mezzala e quelli di regista per rimpiazzare Maiello) è apparso meno brillante, ma i biancorossi hanno assoluto bisogno dell’interno che meglio coniuga la doppia fase di recupero palla e rilancio dell’azione. L’attaccante marocchino, invece, ha segnato appena due reti nelle ultime 13 gare (scandite da qualche prestazione incolore): tutt’altra musica rispetto ai 14 sigilli messi a referto fino a febbraio, quando era una freccia imprendibile. A lungo capocannoniere della B, è stato agganciato da Brunori del Palermo a quota 16 e superato da Pohjanpalo (Venezia, 18 reti) e Lapadula (Caliari, a quota 19). Il sogno A conta molto più dello scettro dei marcatori. Ma è indubbio che le sue prodezze possano conferire alla truppa di Mignani la benzina per lo scatto decisivo.

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