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L'intervista
Antonio Calò
17 Dicembre 2020
LECCE - A fronte di una prova di spessore sul piano del possesso palla e dell’atteggiamento, costantemente propositivo, a Salerno, nel big-match con la formazione campana, il Lecce non è andato oltre il pari. Ne abbiamo parlato con Walter Novellino, allenatore che, nella propria carriera, ha centrato quattro promozioni dalla B alla A sulle panchine di Venezia, Napoli, Piacenza e Sampdoria, maturando esperienze anche in massima serie.
Mister, al Lecce, a sua parere, servirebbe maggiore pragmatismo?
«La formazione salentina si esprime in base al proprio dna, alle caratteristiche dei calciatori che compongono l’organico, che è di altissimo livello. Eugenio (Corini ndr), che è molto preparato, l’ha plasmata, in base al proprio credo calcistico. Penso che questa strada, alla lunga, possa pagare ampiamente in termini di risultati. I giallorossi sanno bene cosa fare in campo. Tachtdisis, che è un giocatore che a me piace molto, sa dettare alla grande i tempi della manovra del proprio collettivo. La rosa è ricca di alternative validissime in tutti i ruoli. Se il Lecce saprà diventare anche cinico, allora avrà un’arma in più al proprio arco per vincere i match».
La Salernitana, puntando sulle ripartenze, è stata altrettanto pericolosa, a dispetto del fatto che il pallino del gioco lo abbiano avuto Mancosu e compagni…
«Il tecnico granata Castori ha scelto per la propria formazione questa strategia, sin dall’inizio del torneo. Si tratta di una filosofia differente da quella di Corini. Insomma, i due team inseguono il medesimo traguardo, ma provano a raggiungerlo percorrendo strade diverse. Ci sta ed è il bello del calcio. Anche il complesso campano ha qualità ed ha i mezzi per sgomitare sino in fondo per le posizioni che contano».
Cosa ha detto sin qui il campionato di B?
«Innanzitutto che, senza pubblico, non esiste più il fattore campo, tralasciando il fatto che in questo modo manca una delle componenti-chiave dello sport, che è la passione della gente. Inoltre, il Covid-19 rischia di condizionare le singole compagini, a seconda dei contagi che subiscono. Per il resto, diverse società anno attrezzato squadre di tutto rispetto, in grado di ambire alle alte sfere della graduatoria».
Il Lecce è in serie utile da nove giornate nelle quali, però, ha vinto solo quattro volte. Come reputa questo dato?
«La strada è quella giusta. Tra i cadetti è fondamentale la continuità, la capacità di muovere costantemente la classifica. I giallorossi lo stanno facendo ed è importante. Quando non si può vincere bisogna evitare di perdere. L’undici salentino, tra l’altro, non è schieramento abituato ad accontentarsi e prova sempre ad imporsi».
Sabato, alle 14, al Via del Mare arriverà il Pisa. Che gare prevede?
«Quando noi allenatori rimarchiamo che non esistono partite facili non si tratta di una frase fatta, ma è la realtà. I toscani lottano per la salvezza e non avranno minori motivazioni dei salentini. Tra l’altro, esprimono un buon calcio. Il Lecce ha maggiore qualità e proverà a farla valere, ma non avrà vita agevole».
Notiziario - Al ritorno da Salerno, la squadra si è allenata nel pomeriggio di ieri. Alla seduta non ha preso parte Dermaku, fuori sede per alcune terapie. Felici ha seguito un programma personalizzato. Oggi Meccariello e Falco si sottoporranno a risonanza magnetica per lombalgia e un problema alla caviglia.
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