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Antonio Calò
24 Luglio 2020
Gianluca Lapadula
LECCE - Ha stabilito il suo record personale di gol in A, Gianluca Lapadula, con la doppietta firmata nella gara con il Brescia, issandosi a quota 9, una rete in più di quelle realizzate nel 2016/2017, alla sua prima esperienza in massima serie, con il Milan.
Contro le «rondinelle», il 30enne attaccante di Torino ha trascinato il Lecce. Ha fatto centro prima di testa, eludendo la marcatura del difensore che avrebbe dovuto controllarlo, e poi di destro, dall’interno dell’area piccola, pur essendo un tantino defilato. Oltre ai due gol, l’ex rossonero, che ha creato anche un altro pericolo per il portiere Joronen, ha messo al servizio del Lecce la solita generosità, lottando su ogni pallone. Ma, soprattutto, ha garantito al proprio team la possibilità di attaccare la profondità nella metà campo del Brescia, cosa che i giallorossi non sono più riusciti a fare dopo la sua uscita in avvio di ripresa, tribolando per una ventina di minuti dinanzi alle incursioni del complesso lombardo.
Liverani ha dovuto sostituirlo durante l’intervallo, in quanto aveva rimediato una botta ad una caviglia, aveva speso tante energie e non è al meglio, ma si è avuta l’ennesima riprova di quanto sia importante nello scacchiere tattico del Lecce. Nel corso della stagione, infatti, Babacar non ha tenuto fede alle attese della vigilia, avendo inciso solo di rado e non essendo riuscito a sfruttare il potenziale che tutti gli riconoscono, ma che ha fatto solo intravedere nelle varie esperienza che ha vissuto in serie A.
Quanto «pesasse» Lapadula per l’undici salentino, del resto, lo si è notato già a Genova, nel match perso dal Lecce contro il «Grigone», nel quale, da subentrante, al rientro dopo una lunga assenza, la punta torinese ha creato diversi problemi alla retroguardia rossoblù, procurandosi il rigore poi sciupato da Mancosu.
La sua assenza nel post lockdown, pertanto, è stata gravissima. Lapadula si è fatto male sul finire del primo tempo della sfida con il Milan, il 26 giugno, alla ripresa del campionato dopo la lunga sospensione. Ha riportato una distorsione alla caviglia che lo ha costretto ad uno stop di circa un mese ed ha saltato i successivi incontri con Juventus, Sampdoria, Sassuolo, Lazio, Cagliari e Fiorentina. Sei partite nelle quali il complesso salentino non ha potuto contare sul suo punto di riferimento avanzato più importante. Un handicap notevole.
In una annata normale, Lapadula sarebbe stato out per tre-quattro gare ed invece, in questo tourbillon che è la serie A post quarantena, con match ogni tre giorni, è stato indisponibile per sei partite e non ha potuto ritrovare il top della condizione.
D’altro canto, sotto questo profilo, il medesimo discorso va ripetuto per il centrale difensivo Luca Rossettini, titolarissimo di Fabio Liverani. Il 35enne di Padova, ha dovuto fare i conti con un attacco virale dopo il confronto con la Juventus ed oramai è out sino alla conclusione del torneo. In una stagione normale, invece, con un incontro a settimana, avrebbe dovuto dare forfait a lungo, ma non per circa un terzo delle giornate.
Sono due esempi di quanto il Lecce abbia pagato pesantemente ciò che è accaduto in Italia con la pandemia da covid-19.
Nonostante ciò, in casa giallorossa nessuno intende mollare e c’è da stare certi che Lucioni e compagni lotteranno sino a quando ci sarà anche una sola possibilità di centrare una permanenza che, a questo punto, avrebbe del clamoroso.
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