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Lecce, la benedizione di Lima: «Liverani arma in più per la salvezza»

 
Antonio Calò

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Antonio Calò

Liverani: cercare di trasformare un gruppo in squadra

Mercoledì 10 Giugno 2020, 12:11

LECCE - «Mister Liverani ha le carte in regola per essere l’arma in più del Lecce nei dodici turni che decideranno il campionato, nell’arco di appena quaranta giorni. L’allenatore romano ha dimostrato di sapere come preparare e gestire la squadra. Inoltre, il gruppo lo segue con grande convinzione e questo è un aspetto fondamentale. Da calciatore, tra l’altro, ha maturato una esperienza enorme in massima serie. Ne conosce le dinamiche, le varie sfaccettature».

Incorona il tecnico capitolino, l’ex centrocampista giallorosso Francisco Lima. Il brasiliano, che nella sua carriera è stato in forza anche a Roma, Bologna, Lokomotiv Mosca, Dinamo Mosca, San Paolo e Zurigo, è convinto che per Fabio Liverani ed il suo staff sia particolarmente stimolante gestire una fase tanto delicata. «Stiamo parlando di una situazione senza precedenti, per la quale non è possibile attingere a studi preesistenti - rimarca Lima -. Non era mai accaduto che ci si fermasse per tre mesi, per di più a stagione in corso, e che per sessanta giorni circa i calciatori fossero costretti a lavorare in casa. Le scelte che i tecnici ed i loro collaboratori dovranno effettuare per quel che riguarda gli allenamenti, l’alimentazione, il riposo, il recupero ed il turn over potrebbero fare la differenza. Pertanto, penso che per un trainer bravo ed ambizioso come quello del Lecce tutto ciò dia ulteriori motivazioni».

Liverani sta provando soluzioni tattiche nuove. Pensa che saranno utili?
«Potere contare su un complesso in grado di mutare pelle da una partita all’altra oppure nell’arco dello stesso match, in base alle esigenze dettate dal risultato o dalle caratteristiche tecnico-tattiche degli avversari, è senza dubbio un’arma in più preziosa. Studiare delle alternative, d’altro canto, non significa abbandonare necessariamente la strada percorsa sin qui, con il 4-3-1-2 o con il 4-3-2-1».

C’è qualche calciatore del Lecce che potrebbe rivelarsi determinante nel rush finale?
«Pochi campioni al mondo sono in grado di fare la differenza e comunque decisivo è sempre il collettivo, il gioco d’assieme, la capacità di aiutarsi in campo, l’organizzazione. Per restare in A, l’undici salentino dovrà puntare su queste armi, alle quali dovranno aggiungersi la “fame”, la concentrazione e la determinazione dei singoli. Naturalmente, per caratteristiche fisiche, ci sono alcuni degli uomini del complesso giallorosso che saranno in forma già alla ripresa del torneo, altri che saranno al top poco più avanti».

Quale quota garantirà la permanenza?
«Di norma viene indicato il tetto dei 40 punti, ma a volte ne sono bastati meno. Né si può escludere che ne serva uno in più. Al Lecce ne occorrono altri 15».

I salentini torneranno in campo il 22 giugno, ospitando il Milan. Sfida in salita?
«La gara sarà insidiosissima, stante il blasone dei rossoneri, ma sono certo che lo sarà anche per la squadra diretta da Pioli. Il “Diavolo” avrà vita molto dura ed il risultato finale sarà tutto da scrivere».

Su quali schieramenti dovrà fare la corsa il Lecce per salvarsi?
«Brescia e Spal sono molto indietro. Per evitare la terz’ultima posizione penso che lotteranno, oltre ai salentini, Genoa, Sampdoria e Torino. Ci sarà bagarre sino alle battute conclusive».

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