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Di Gennaro mette Liverani in vetrina: «Bravissimo a dare un gioco al Lecce»

 
Antonio Calò

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Antonio Calò

Di Gennaro mette Liverani in vetrina: «Bravissimo a dare un gioco al Lecce»

«Penso che la ripresa della serie A sia vicina. E in campo potrà accadere di tutto...»

Martedì 12 Maggio 2020, 10:43

LECCE - «Le prossime due settimane saranno determinanti per capire se esistono i presupposti per portare a termine il campionato. La volontà della Federazione, della Lega e della maggior parte delle componenti del mondo del calcio è quella di ripartire, ma è chiaro a tutti che esistono diversi interrogativi, il più significativo dei quali è legato al caso del contagio di qualche tesserato a cammino iniziato. Sarà fondamentale stilare un protocollo rigoroso che, tra l’altro, per essere rispettato, richiederà sforzi economici notevoli, ma soprattutto bisognerà prevedere nei minimi dettagli tutte le ipotesi sul tappeto». Analizza le prospettive della serie A e, più in generale, del calcio italiano, Antonio Di Gennaro, ex nazionale ed ex centrocampista di Fiorentina, Hellas Verona e Bari, oggi apprezzato opinionista televisivo, che segue le vicende del massimo campionato.

È ottimista?
«Qualche settimana fa ero pessimista sulla possibilità di tornare in campo. Ora mi sembra che ci siano degli spiragli. In Europa, del resto, Germania e Danimarca hanno rimesso in moto il meccanismo. In Inghilterra si punta a ricominciare a metà giugno e questa sembra essere anche l’intenzione della Spagna. D’altro canto, ipotizzare di chiudere tutto e darsi appuntamento a settembre per la nuova annata non significa certo lasciarsi alle spalle i problemi esistenti, in quanto, da ciò che è dato capire, dopo l’estate si dovrà comunque convivere con il virus. Pertanto, l’eventuale decisione di archiviare tutti i tornei non servirebbe ad allontanare le nuvole».

Se non si concluderanno i campionati cosa accadrà?
«Ci sarebbe una questione economica ed una legata ai verdetti. Per quel che riguarda la prima crescerebbero i danni, che comunque ci saranno. Circa la seconda, si andrebbe verso un’estate di calcio in tribunale e già ci sono le avvisaglie, con le prime polemiche. La situazione è innegabilmente molto complicata e non ci sono regole applicabili perché ciò che è accaduto nel mondo non era nemmeno lontanamente prevedibile».

Qualora si ripartisse, sarà determinante l’aspetto della preparazione atletica o della tenuta mentale?
«Saremmo dinanzi a qualcosa di inedito sotto entrambi i profili. Non era mai accaduto che i calciatori fossero costretti a lavorare in casa, quindi in condizioni difficili, tra l’altro per due mesi. Il tutto, tra l’altro, in vista di una serie di impegni che sarebbero estremamente ravvicinati, per di più in un periodo che sarà caratterizzato dal caldo. Le 5 sostituzioni aiuterebbero, ma non sarebbero la panacea di tutti i mali. Sul piano psicologico, non è semplice prevedere come reagirebbero i calciatori, se prevarrà lo slancio derivante dalla voglia di tornare in campo o la preoccupazione per la salute, in uno sport che prevede il contatto fisico».

Come valuta il cammino del Lecce in A?
«Liverani è stato bravo a dare una impronta alla squadra, in C come in B come in massima serie. Il complesso giallorosso esprime un buon calcio ed insegue la permanenza attraverso un gioco propositivo. Ha attraversato un periodo molto delicato nella fase conclusiva dell’andata, nella quale il tecnico romano ha anche cercato soluzioni tattiche alternative. Il mercato di gennaio è stato fondamentale, in quanto la società ha operato innesti di primo piano. I salentini dovranno lottare sino all’ultimo per la permanenza, come del resto prevedevano i pronostici ad inizio torneo».

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