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Antonio Calò
24 Aprile 2020
Lecce - Guerriero, Grande combattente. È così che i tifosi del Lecce definiscono Gianluca Lapadula nel corso della sua diretta Instagram. Lui di rimando: «Quando torneremo a giocatore dovremo ripartire dall’applauso che i supporter salentini ci hanno riservato al termine della gara casalinga persa per 7-2 con l’Atalanta, un attestato di stima importantissimo, se si considera che avevamo subito una sonora legnata. Il popolo giallorosso è stato fondamentale nelle prime 26 giornate e lo sarà ancora di più in futuro».
Alla prima uscita con la maglia del Lecce, ha firmato una doppietta nel match di Coppa Italia con la Salernitana. «Per un attaccante, è la cosa più bella presentarsi in questo ai suoi nuovi sostenitori - afferma -. In seguito, in campionato, c’è stato un periodo nel quale ho segnato in ogni gara. Poi l’incantesimo si è spezzato. Mi è stato annullato un gol all’Olimpico, contro la Lazio, ed uno in coppa, a Ferrara, contro la Spal. Inoltre, è arrivato qualche acciacco. In questa fase delicata è stato determinante il sostegno che ho sempre ricevuto dai compagni di squadra. Le due partite che a mio parere gridano vendetta sono state quella di Genova, con la Sampdoria, nella quale meritavamo di vincere, e proprio quella con la Lazio, nella quale ci eravamo portati sul 2-2, con una grande prova. Senza la rete non convalidata non so se avremmo perso per 4-2, come invece è accaduto».
Da ragazzo ha ricoperto più ruoli, mentre il suo idolo è stato Alex Del Piero. «Ho iniziato come portiere e me la cavavo - racconta -. Successivamente sono stato provato a centrocampo ed anche come trequartista. La consacrazione come attaccante è arrivata dopo. Il gol che ricordo con maggiore affetto è il primo che ho realizzato tra i professionisti, in C1, nel 2011, nel corso di Ravenna-Salernitana. Essendo cresciuto nel vivaio della Juventus, penso fosse scontato ammirare Del Piero, che è stato un grandissimo».
Durante la quarantena, le sue storie postate su Instagram hanno fatto conoscere il Lapadula in famiglia, che suona il piano e che cuoce gli arrosticini. «È la prima volta che riesco a dedicare tanto tempo alle bimbe, a giocare a lungo con loro - sostiene - Abbiamo un bel giardino e facciamo insieme tante cose. La passione per il pianoforte me l’ha trasmessa mio padre (che è di Savelletri n.d.r.). Abbiamo la comune passione per Billy Joel. Gli arrosticini ho imparato ad apprezzarli nella grandissima stagione vissuta a Pescara e mi faccio i complimenti perché sono stato davvero bravo a prepararli in questi giorni».
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