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L'intervista
Antonio Calò
12 Agosto 2019
Giornate bollenti, in casa-Lecce. Oggi si svolgerà il sopralluogo della commissione dei pubblici spettacoli deputata a concedere l’agibilità dello stadio, e si saprà quindi se domenica prossima, in Coppa Italia, la formazione giallorossa potrà scendere in campo al Via del Mare. Al contempo, sempre oggi, dopo essere giunto in città ieri, Andrea Rispoli, terzino destro ex Palermo, svincolato, si sottoporrà alle visite mediche, firmerà il contratto biennale, con opzione per la terza stagione, che lo legherà al club salentino, e si aggregherà al resto del gruppo, a disposizione di Fabio Liverani. Tra domani e mercoledì, toccherà a Diego Farias compiere la medesima trafila. L’attaccante brasiliano arriverà in prestito dal Cagliari con obbligo di riscatto fissato ad un milione e mezzo di euro in caso di permanenza in A. «Non essendo ancora ufficiali - dice il presidente Saverio Sticchi Damiani - considero le operazioni riguardanti Farias e Rispoli in dirittura d’arrivo. Dovrebbero concludersi positivamente a breve. Entrambe comporteranno un investimento rilevante, in quanto riguardano due calciatori di spessore».
L’arrivo di Farias esclude quello di Khouma El Babacar?
«Il mercato compete al direttore sportivo Meluso, che è sempre in contatto con mister Liverani. Eravamo sul brasiliano del Cagliari da giugno e quando le condizioni sono state quelle giuste, abbiamo cercato di stringere il cerchio. Ora sarà fondamentale operare sul fronte delle uscite, in quanto ci sono diversi calciatori in esubero. Quando saremo a posto sotto questo profilo, faremo ancora qualcosa in entrata, ma non abbiamo fretta».
Con l’innesto del terzino sinistro Cristian Dell’Orco e gli arrivi oramai imminenti di Rispoli e Farias, l’organico che affronterà il campionato di serie A 2019/2020 è quasi al completo…
«Nei giorni scorsi, sia io che Meluso, ma anche mister Liverani, ci siamo esposti in maniera decisa, chiarendo come non ci dovesse essere alcuna preoccupazione per il fatto che restassero da sistemare alcune “pedine”. Sapevamo quello che stava bollendo in pentola e che presto avremmo chiuso le operazioni programmate. Del resto, tra proprietà, direttore sportivo ed allenatore c’è sempre stata la massima condivisione e la giusta sintonia su tutti gli argomenti».
Tra i tifosi, si attende l’esito del sopralluogo al Via del Mare della commissione pubblici spettacoli, che chiarirà se il Lecce potrà giocare nel proprio stadio la gara di Coppa Italia. Cosa accadrà?
«Tutto sta procedendo nel rispetto dei tempi che avevamo pianificato. Il manto erboso è stato sistemato e si sta procedendo alle cure di cui necessita. Speriamo di ottenere il benestare per disputare al Via del mare il match di Coppa. Siamo fiduciosi, ma sarà la commissione preposta a fare tutte le valutazioni del caso».
Dopo tanto calcio parlato, la parola sta per passare al campo. Cosa si aspetta dalla gara di domenica?
«Sono stati mesi di duro lavoro sotto più fronti e di tante chiacchiere, legate alle mille voci di mercato. Finalmente sta per tornare il calcio vero, quello giocato. Domenica verificheremo a che punto siamo, ma con la consapevolezza che, comunque vadano le cose, si tratterà sempre e comunque di calcio d’agosto».
Subito dopo, si farà sul serio perché sarà tempo della prima di campionato, contro l’Inter al Meazza, la scala del calcio italiano …
«Sarà una festa, un premio per tutti noi, dirigenti, tecnici, calciatori e tifosi. Un match che ci farà capire dove siamo arrivati».
Per la sfida con i nerazzurri allenati da Antonio Conte si preannuncia il primo esodo stagionale dei tifosi giallorossi?
«Saranno tantissimi, ma non si tratterà certo di un’eccezione. Li avremo al nostro fianco in tutte le trasferte della stagione. Saranno sempre numerosissimi e calorosi ed offriranno un colpo d’occhio fantastico di colori giallorossi. I circa 17.000 abbonamenti sottoscritti fotografano alla perfezione la passione e l’entusiasmo che circondano la nostra formazione».
La serie A è difficilissima. Che annata si aspetta per il suo Lecce?
«Le compagini che raggiungono la massima serie dopo alcuni anni di B fanno fatica a salvarsi. Questo discorso varrà quindi a maggior ragione per noi, che abbiamo compiuto il doppio salto dalla C alla A in due stagioni. Al contempo, però, abbiamo tutti una voglia matta di stupire e di raggiungere il traguardo della permanenza».
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