BARI - Enrico Preziosi piomba sul Bari? L’indiscrezione è circolata con insistenza nelle ultime ore. Sembrerebbe che il 70enne imprenditore di Avellino, fondatore e maggiore azionista della «Giochi Preziosi», azienda leader nel settore dei giocattoli, stia pensando al club biancorosso. Una notizia che ha mandato subito in panico la Genova rossoblù, poiché l’uomo d’affari campano è proprietario e presidente del Genoa calcio.
Sarebbero, in particolare, emersi elementi che avvalorerebbero la teoria di un disimpegno di Preziosi dal Grifone per puntare all’avventura in Puglia: su tutti, la presenza al suo fianco, ormai dallo scorso ottobre, del direttore generale Giorgio Perinetti, ex direttore sportivo del Bari che, sotto la sua gestione, conquistò la promozione in serie A nel 2009, nonché il decimo posto nella massima categoria nella stagione successiva. Un exploit che creò un legame fortissimo tra il dirigente romano e la piazza barese. Parrebbe, inoltre, che Preziosi abbia illustrato il suo progetto ad Alessandro Moggi (procuratore sportivo, nonché figlio di Luciano, ex dirigente di lungo corso di Lazio, Torino, Napoli e Juventus) confrontandosi sulle potenzialità della piazza barese. Un contesto, insomma, plausibile, considerando che il patron del Genoa ha da tempo annunciato la sua disponibilità a cedere il club ligure.
Le suggestioni, tuttavia, finiscono qui. Al momento, infatti, non sembra sussistere né un dialogo avviato tra l’industriale avellinese ed il presidente (e proprietario) del Bari, Cosmo Antonio Giancaspro, né un effettivo programma per rilevare la società biancorossa. Sarebbe, d’altronde, indispensabile che, prima di imbarcarsi in qualsivoglia altra avventura, Preziosi riesca a vendere il Genoa. I regolamenti potrebbero pure permettergli di avere due club in categorie differenti, ma che cosa accadrebbe in caso di sbarco in A dei galletti? Senza dimenticare che, date le enormi proporzioni di realtà che necessitano di presenza, interventi, strategie di lungo termine, sarebbe impossibile occuparsene contemporaneamente. Tuttavia, dopo il naufragio del passaggio al gruppo rappresentato da Giulio Gallardi (sfumato lo scorso autunno), non si sono registrati altri acquirenti seri per la società ligure. Al momento, Giorgio Perinetti in primis, pur seguendo con affetto le vicende biancorosse, è concentrato a 360 gradi sulla programmazione della prossima stagione genoana, scandita dalla priorità di rinnovare il contratto con il tecnico Davide Ballardini oppure, in caso di mancato accordo con l’allenatore ravennate, reperire il suo successore (tra i papabili, spicca l’ex allenatore biancorosso Davide Nicola). Nulla, insomma, sarebbe imminente, nemmeno nelle segrete stanze.
Lo stato maggiore barese, dal canto suo, è completamente immerso nel finale di stagione: troppo alta la posta in palio per affrontare altri discorsi. Giancaspro, inoltre, non ha abbandonato i punti fermi del suo piano, a cominciare dall’ambizioso programma sullo stadio San Nicola, proseguendo con i propositi di una ingente ricapitalizzazione che possa fortificare la società. Il massimo dirigente barese, peraltro, ha blindato il direttore sportivo Sean Sogliano e l’allenatore Fabio Grosso con vincoli fino al 2020. Malgrado lo stress di una stagione intensa e gli svariati estimatori del dirigente piemontese e del trainer romano, pare che l’imprenditore molfettese non intenda nemmeno contemplare la separazione dai suoi più stretti collaboratori. Anche se è facile immaginare che l’esito del campionato (a seconda che si centri la promozione o si debba ripartire dalla B) sarà determinante per inquadrare il futuro.