BRINDISI - Reintegra immediata nell’incarico di comandante della Polizia Locale (o altro equivalente), ristoro dei danni patrimoniali e non patrimoniali (questi ultimi da richiedere con domanda da proporre in separata sede, in virtù dell’abuso che si presume commesso dal Comune) e - sempre in separata sede - accertamento del diritto alla stabilizzazione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato nel ruolo di dirigente.
L’ex comandante dei vigili urbani, avv. Teodoro Nigro (attualmente dirigente della Polizia Locale di Cisternino), dopo il “benservito” ricevuto alla fine dello scorso anno dal Commissario Prefettizio del Comune di Brindisi, dott. Santi Giuffrè (che lo ha rimpiazzato con il dott. Antonio Orefice, previo espletamento di apposita procedura pubblica), ha deciso di passare alla controffensiva, proponendo ricorso attraverso il suo legale, l’avv. Francesco Silvestre. Ricorso notificato all’Ente lo scorso 26 gennaio, con fissazione della prima udienza dinanzi al Tribunale (in funzione di giudice del Lavoro) in data 30 maggio 2018.
Il presupposto giuridico su cui fa leva Nigro è l’illegittima interruzione del rapporto di lavoro. O, quanto meno, l’”affrettata” interruzione, laddove - come evidenziato nell’atto che ha instaurato il giudizio dinanzi al giudice del lavoro - «l’incarico conferitogli con provvedimento sindacale del 30 dicembre 2016, nonchè il contratto di lavoro sottoscritto il 12 gennaio 2017, hanno durata triennale ai sensi dell’art. 19 del Tupi (il Testo Unico sul Pubblico Impiego) e, pertanto, essi verranno a scadere il 31 dicembre 2019». Un anno dopo, dunque, rispetto all’interruzione disposta dal Comune.
Non solo. Nel ricorso, Nigro chiede in alternativa che venga altresi «accertato e dichiarato che anche l’incarico dirigenziale conferitogli con contratto individuale sottoscritto in data 14 giugno 2017 (e, quindi, già in gestione commissariale, ndr) ha durata triennale (sempre sulla base del disposto del succitato art. 19 del Tupi) e, quindi, verrà a scadere il 14 giugno 2020 e non il 31 dicembre 2017 come invece previsto nell’art. 2 del contratto medesimo».
A rafforzare la tesi sostenuta dinanzi al Tribunale concorre, peraltro, la giurisprudenza venutasi a formare su questa specifica fattispecie. Tra la copiosa documentazione all’uopo raccolta, figurano alcune decine di sentenze (anche di organi autorevoli come la Corte di Cassazione) che suffragano l’assunto del ricorrente e che, ai fini della decisione del giudice, potrebbero risultare determinanti.
A corredo delle pretese avanzate dall’ex comandante della Polizia Locale di Brindisi, viene altresì chiesto al giudice adito di condannare il Comune «al risarcimento dei danni patrimoniali in misura pari quanto meno alla differenza tra le retribuzioni effettivamente percepite dall’1 gennaio 2018 e quelle di dirigente non percepite a far data dal giorno dell’illegittima interruzione fino a quella di effettiva reintegra nel ruolo dirigenziale, oltre interessi e rivalutazione monetaria».
All’esito del giudizio (e in caso di sentenza favorevole), Nigro chiederà anche i danni non patrimoniali «anche derivanti dall’abuso, da parte del Comune, del contratto di lavoro a termine», nonchè «domanda di accertamento del diritto alla stabilizzazione del rapporto da tempo determinato a indeterminato nel ruolo di dirigente».
Tra le parti in contesa, si preannuncia, insomma, una dura battaglia legale e, in quest’ottica, il Commissario con delibera ha disposto la resistenza in giudizio, affidando il compito di rappresentare l’Ente ai due avvocati interni, Monica Canepa ed Emanuela Guarino. [p. potì]