BRINDISI - «Motivi imprevisti» che riguardano il processo sull’omicidio dell’imprenditore brindisino Salvatore Cairo, ucciso il 6 maggio 2000, sono alla base del rinvio dei funerali, programmati per il primo febbraio prossimo, in Cattedrale, in forma pubblica.
La vedova, Elvira Stano, la sorella Anna e il fratello Sebastiano, dovranno aspettare ancora per l’addio e per dare una degna sepoltura all’imprenditore che lavorava nel settore della vendita di pentole e articoli per la casa.
L’attesa si prolunga ancora anche se c’è stato il nulla osta alla restituzione dei resti alla famiglia, disposto dalla Corte d’Assise, il 17 dicembre scorso, contestualmente alla lettura del dispositivo di condanna all’ergastolo per i fratelli brindisini Cosimo ed Enrico Morleo, ritenuti mandante ed esecutore materiale, così come sostenuto dal pubblico ministero della Dda di Lecce, Milto Stefano De Nozza. Il motivo del rinvio del funerale sarebbe legato al fatto che sui resti resta il sequestro probatorio, per cui si rende necessario un ulteriore passaggio rimesso agli avvocati che rappresentano i familiari di Cairo in veste di parti civili, Vincenzo Farina, Giuseppe Guastella e Karin Pantaleo.
I resti ossei sono stati fatti trovare da Enrico Morleo a dicembre 2023, nel corso del dibattimento, in un pozzo alla periferia di Brindisi.
L’imputato ha respinto l’accusa di omicidio e ha ammesso di aver «fatto una schifezza», riferendo alla Corte di aver sezionato il corpo senza vita di Cairo, usando una motosega, di aver gettato i pezzi in un bidone in cui ha appiccato il fuoco, per poi disfarsi di tutto nel pozzo.
Ruolo di esecutore materiale è stato contestato a Enrico Morleo anche per l’omicidio di Sergio Spada, l’altro imprenditore attivo nel settore della vendita di pentole e articoli per la casa. Anche in questo caso, mandante sarebbe stato Cosimo Morleo.
Il pm ha riaperto il fascicolo dopo la collaborazione di Massimiliano Morleo, fratello degli imputati. Contese le aggravanti della premeditazione e del metodo mafioso. Il movente sarebbe riconducibile a questioni di natura economica.