Sabato 06 Settembre 2025 | 23:41

«Aeroporti, no alle guerre tra poveri: Grottaglie non penalizzerà Brindisi»

 
Andrea Pezzuto

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Andrea Pezzuto

«Aeroporti, no alle guerre tra poveri: Grottaglie non penalizzerà Brindisi»

Il presidente di Adp Antonio Basile interviene dopo le polemiche e spiega che lo scalo tarantino punterà al mercato dei charter e del lusso e sui voli suborbitali

Domenica 28 Luglio 2024, 12:08

14:22

BRINDISI - «Se da Taranto si potrà raggiungere Brindisi in otto minuti, la domanda è: qualcuno ha capito dove stiamo andando? Non è una guerra tra poveri, anzi: a Grottaglie stiamo facendo l’aeroporto dei ricchi». Il presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Maria Vasile, è stupito del fatto che una parte della classe politica non riesca a intuire le grandi opportunità in termini di ricadute economiche e occupazionali rivenienti dalla specializzazione dell’aeroporto di Grottaglie nel settore del lusso. «Oggi abbiamo un problema su Brindisi: siccome il traffico dell’aviazione civile va fortissimo - spiega Vasile - dobbiamo togliere un pezzo di mercato a Bari e Brindisi, ovvero il mercato dei charter e del lusso, e canalizzarlo su un aeroporto dedicato, ossia quello di Grottaglie. Il mercato del lusso, in Puglia, è una realtà. Dobbiamo portare a Grottaglie tutto il segmento luxury: questo significa generare posti di lavoro, creare qualcosa di iper-qualificato. In Puglia, molti imprenditori non acquistano un aereo perché non ci sono posti dove metterli. Ecco, noi stiamo creando qualcosa di completamente diverso, e non bisogna confondere l’aerospazio con l’aeroporto, che sono due cose che viaggiano su binari paralleli. Siamo perfino andati nei negozi di ceramiche di Grottaglie per metterle nell’aeroporto e creare qualcosa di unico. Al sindaco di Grottaglie il progetto è piaciuto tantissimo e ne ha colto le potenzialità in termini di ricadute economiche».

Al netto di questa visione strategica, c’è da fare i conti con la domanda delle compagnie: «Alcuni pensano - afferma il presidente di AdP - che se domani facciamo una gara per i voli civili su Grottaglie, qualcuno parteciperà. Questo non è vero. Sul sito di Aeroporti di Puglia ci sono i bandi per i vettori, ma non ha mai partecipato nessuno per Grottaglie. Questo non significa che non parteciperà mai nessuno, ma la buona fede della Regione e di Aeroporti di Puglia si coglie nel fatto che ci sono lavori di riqualificazione in corso sul terminal di Grottaglie, così come in tutti i nostri aeroporti. L’obiettivo è quello di avere strutture interscambiabili a seconda delle necessità». La grande sfida del futuro prossimo, però, sono i voli suborbitali. «Il ministro Urso si prende l’impegno di farci realizzare la base spaziale? Stiamo preparando un dossier completo sul tema da offrire al ministro. Perché questo - aggiunge il numero uno di AdP - significherebbe portare la facoltà di ingegneria aerospaziale a Taranto. Oggi continuiamo a spingere sull’aviazione civile, ma tra qualche anno cambierà tutto». Basti guardare progetti come Lilium o Vertical Aerospace, aero-taxi a zero emissioni in grado di decollare in verticale, di raggiungere i 320 km/h, con costi d’esercizio molto bassi.

«In Italia manca la regolamentazione per far volare questi velivoli, ma siamo a buon punto. Pensate che chi scrive le regole è il direttore operativo dell’aeroporto di Grottaglie». Nel Piano strategico 2023-2028 di Aeroporti di Puglia viene sottolineata «l’importanza dello spazioporto di Grottaglie a livello europeo, riconosciuta da Eurocontrol, che lo ha inserito come infrastruttura di riferimento per l’area Europa Sud-Mediterraneo per lo sviluppo della domanda delle operazioni ad alta quota. Avrà in particolare la capacità di fornire operazioni nei voli suborbitali, nell’aviolancio di satelliti e nel rientro dallo spazio delle navette aerospaziali. Ma anche i terminal passeggeri del futuro, secondo Vasile, saranno totalmente differenti da come li abbiamo conosciuti fino ad oggi. «Abbiamo presentato un Piano industriale seguendo l’indirizzo della Regione di mettere a nuovo tutti gli aeroporti, spingendoli al massimo delle loro capacità operative. Forse non ci rendiamo conto di cosa stia accadendo nel mondo dell’aeronautica. Nel giro di pochissimi anni - racconta Vasile - andremo incontro a un crunch aeronautico perché sta cambiando la tecnologia. Variando il modo di far volare le persone, cambieranno anche gli aeroporti, che saranno degli ipermercati nei quali si potrà anche partire; cambierà completamente la prospettiva. In tutti i nostri aeroporti sono terminati i lavori di adeguamento dei piazzali e delle piste, perché la grandezza degli aeroporti non sta nelle aerostazioni ma nelle infrastrutture di volo. Venerdì abbiamo collaudato quelle realizzate a Brindisi. Noi sappiamo che entro il 2026-2027 avremo quasi 4 milioni di passeggeri in più nei nostri aeroporti. Alla luce di questi dati e degli aerei del futuro, gli aeroporti hanno bisogno di rimodulazioni totali. Le aerostazioni diventeranno molto piccole e molto digitali. Saranno un po’ più grandi di quella di Brindisi, che sarà comunque ingrandita. Siamo investiti da una grandissima rivoluzione e qui invece si continua a ragionare di piccolissimo cabotaggio».

Rispetto ai lavori di adeguamento dell’aerostazione di Brindisi, a breve verrà pubblicata la gara per la realizzazione di un parcheggio multipiano, «ma non basterà», ammette il presidente di AdP. «A Bari c’è una fascia di rispetto di 100 ettari attorno all’aeroporto, ed è fondamentale perché se l’aeroporto cresce, ha bisogno di più spazi. A Brindisi invece la situazione è più complicata perché da una parte c’è il mare, dall’altra il porto e dall’altro lato ci sono i parcheggi privati. Il raddoppio dell’aerostazione verrà comunque effettuato. L’intervento andrà in gara ad agosto». Se da un lato la vicinanza del porto rappresenta un limite, dall’altro verso «il fatto che porto e aeroporto siano la stessa cosa costituisce un vantaggio che vogliamo valorizzare. Così come ci sarà una integrazione tra aeroporti e ferrovie, a mio parere anche un po’ forzata, la Puglia avrà due aeroporti - conclude Vasile - direttamente collegati ai porti, che a breve diventeranno avamposti di società private. Basti vedere cosa sta accadendo a Genova, con le crociere Msc anche in inverno».

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