In vista del G7, il Comune di Brindisi sta effettuando un censimento delle aree più degradate per approntare interventi che possano restituire un livello di decoro all’altezza dell’appuntamento, per il quale arriveranno in città delegazioni e mass media da tutto il mondo.
«Stiamo intervenendo sulle zone censite e stiamo sollecitando i proprietari delle aree in stato di degrado a ripristinare condizioni di decoro, altrimenti provvederemo noi in danno», spiega l’assessore ai Lavori pubblici e al Decoro urbano Gianluca Quarta.
Questo, per quanto attiene lo straordinario. Il problema, però, è la gestione dell’ordinario. La raccolta differenziata è crollata al 38 per cento e l’accumulo di rifiuti e ingombranti continua a verificarsi da anni sempre negli stessi punti, evidentemente attigui ad abitazioni con percentuali di evasori Tari più alte della media. E con un organico risicato, che fa registrare cento unità in meno rispetto a quanto previsto dalla legge, manca ovviamente anche un’attività di contrasto del fenomeno da parte della polizia locale.
Rispetto alla possibilità evocata dall’assessore Quarta di intervenire sulle aree private degradate in danno del proprietario, l’ex sindaco Riccardo Rossi ha spiegato in commissione che occorre stanziare somme in bilancio per effettuare tali azioni. Un’operazione non semplice per un Comune in predissesto. Per questo l’ordinanza numero 17 del 2015 sulla manutenzione e pulizia delle aree e degli immobili privati in area urbana, per il decoro urbano e per l’igiene e la sanità pubblica è rimasta pressoché inapplicata.
Il presidente della commissione Ambiente, Roberto Quarta, ritiene comunque utile questo strumento normativo «per contrastare con determinazione il fenomeno dilagante di incuria e abbandono che affligge i quartieri». «Numerosi edifici, lotti e cantieri, molti dei quali privi di recinzioni, sono diventati - osserva Quarta - tristemente simbolo del degrado che mina la nostra città. È giunto il momento di agire con fermezza e determinazione per invertire questa tendenza.
L'applicazione dell'ordinanza sindacale del 2015, oggi riscoperta, rappresenta il nostro impegno concreto nel contrastare il degrado urbano e nel promuovere un ambiente più sicuro, pulito e accogliente per tutti i cittadini di Brindisi».