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Brindisi, niente soldi per la spiaggia ex Saca: ritardi dopo lo stop del Comune alla privatizzazione

 
andrea pezzuto

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andrea pezzuto

Brindisi, niente soldi per la spiaggia ex Saca: ritardi dopo lo stop del Comune alla privatizzazione

Anche sul progetto di recupero del lido Giancola. Nelle aree di proprietà delle forze dell’ordine e dei militari persiste il problema del cemento

Mercoledì 01 Maggio 2024, 16:01

Salta il progetto di recupero della spiaggia ex Saca. L’amministrazione Rossi contava di attrezzare il lido già la scorsa estate. Il bando per la concessione di un chiosco, però, andò deserto. I proclami che accompagnavano il progetto non erano corredati da un impegno formale di spesa. Si ipotizzava di utilizzare circa 320mila euro rivenienti dalla devoluzione dei mutui. Cambiata la maggioranza al governo della città, le risorse immaginate per la spiaggia sono state invece utilizzate per la riqualificazione dello stadio. Così, il progetto di realizzare parcheggi, migliorare l’accessibilità attraverso una rotonda, garantire servizi (bagni e chiosco) attraverso l’allaccio alla rete idrica e bonifica della pineta (attraverso la Brindisi Multiservizi) è stato rimandato a data da destinarsi. C’è da ricordare che l’area era della Regione Puglia, che stava per cederla a un privato interessato a realizzare un lido attrezzato. Il Comune, però, stoppò l’operazione perché credeva fortemente nella necessità di implementare il numero di spiagge pubbliche. A differenza di quanto avvenuto con Cala Materdomini, Giancola e lido Arena, quest’ultimo liberato dalle opere abusive in cemento grazie a finanziamenti del Mit reperiti dalla giunta Rossi, la scelta di sottrarre la spiaggia ex Saca ai privati - al momento - non ha pagato.

Va avanti invece, seppure più lentamente del previsto, l’iter progettuale per il recupero e la rinaturalizzazione di Giancola, finanziato con fondi Por intercettati nel 2018 dalla gestione commissariale. Il primo stralcio dei lavori (da 400mila euro), che prevedeva l’abbattimento dei manufatti abusivi, è stato completato la scorsa estate. Da allora, si registrano pochi passi in avanti. Deve essere ancora approvato, infatti, il progetto definitivo. La spiaggia, seppure liberata dal cemento, è priva di servizi. Il secondo stralcio, da 900mila euro, prevede la riqualificazione della rete ecologica regionale dal torrente Giancola fino al bosco del Compare, la realizzazione di un sentiero e tre capanni per il birdwatching con lo scopo di creare un itinerario eco-turistico-culturale lungo oltre 6 chilometri, la rigenerazione dell’arenile con piantumazioni, l’individuazione degli scarichi non autorizzati che ancora insistono presso il canale.

A rendere ancora più apprezzabile il paesaggio della litoranea nord di Brindisi hanno contribuito anche i recenti abbattimenti di cabine e manufatti presenti nei lidi Arca di Noè e Sant’Anna. A deturpare il paesaggio e impedire la vista del mare lungo i 13 chilometri di costa a nord di Brindisi, oramai, restano solo i lidi di proprietà delle forze dell’ordine e dei militari.

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