Visita urologica a Brindisi: il Cup dice 2025, ma a pagamento la si fa il giorno dopo
Reporter:
PIERLUIGI POTI'
Si ripete l’odissea di un pensionato che solo qualche mese addietro aveva fatto lo stesso percorso per un ecodoppler dei tronchi sovraortici
Giovedì 12 Ottobre 2023, 15:22
BRINDISI -Le lunghissime liste di attesa della sanità brindisina continuano a mietere «vittime», mettendo a rischio la salute e il... portafoglio degli utenti. E, tra essi, c’è anche chi addirittura è... recidivo. Ma andiamo per ordine.
L’ultimo di una infinita serie di casi è stato segnalato nel comune capoluogo ed è quello di un pensionato ultraottantenne che, rivoltosi al Cup dell’Asl di Brindisi per prenotare una visita urologica, si è sentito rispondere che la prima data utile cade nel 2025, con un’attesa minima (calcolando una disponibilità a gennaio) di quindici mesi. «Ovviamente - racconta l’anziano utente - non ho chiesto di prenotare la visita perché si tratta di una cosa urgente, anche in considerazione dell’età che ho. Così, ho messo giù un elenco di medici urologi e ho scelto uno di essi, chiamando lo studio per chiedere informazioni. La segretaria mi ha risposto che avrei potuto effettuare la visita già il giorno dopo, naturalmente a pagamento, fissato in 160 euro. Per ragioni di salute, ho fatto la prenotazione, ma di certo malvolentieri verserò il denaro richiesto quando avrei potuto sborsare una somma molto più bassa solo se la sanità locale funzionasse a dovere». Poi, c’è anche il paradosso...: «La cosa che proprio non mi va giù - prosegue il pensionato - è che la visita a pagamento la puoi fare poi entro le 24-48 ore, mentre tramite prescrizione medica occorre attendere, quando va bene, più di un anno. Eppure, gli specialisti privati sono gli stessi (come nel mio caso) che operano nel reparto di Urologia del “Perrino”...».
Il disappunto cresce se situazioni simili sono state già vissute in passato: «Non è la prima volta che mi rivolgo al privato - puntualizza l’utente - e, anzi, mi è capitato già in passato di doverlo fare in relazione ad una richiesta di ecodoppler dei tronchi sovraortici, presentata lo scorso mese di settembre presso il Cup: ebbene, anche in quel caso, la prima data utile che mi ha riferito l’impiegato è febbraio 2025, una cosa abnorme se si pensa che esami del genere vengono fatti quasi sempre prima di una visita specialistica durante la quale il medico, per avere le idee chiare e fare una diagnosi, ha bisogno di visionare l’esito dell’ecodoppler. E così ho dovuto far di necessità virtù anche in quel caso e, rivolgendomi al privato, ho potuto eseguire l’esame nei giorni immediatamente successivi».
Infine, lo sfogo: «È mai possibile - si interroga il pensionato - che, persistendo il problema delle liste di attesa da anni, non si riesca a risolverlo in qualche modo? Si parla tanto di impegno di mezzi e di risorse per farvi fronte, ma poi nella realtà dei fatti la situazione addirittura peggiora. E chissà cosa ancora ci aspetterà da questa sanità allo sfascio».