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Fasano, chiede un chiarimento alla ex e la riempie di botte, togliendole il cellulare

 
Mimmo Mongelli

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Mimmo Mongelli

Fasano, chiede un chiarimento alla ex e la riempie di botte, togliendole il cellulare

Denunciato un 34enne. Il monito dei magistrati: «Mai andare all’incontro della “spiegazione”»

Mercoledì 12 Luglio 2023, 11:58

FASANO (BRINDISI) - L’ex fidanzato le ha chiesto un incontro che doveva servire per chiarire una serie di questioni in sospeso, ma quando è arrivato all’appuntamento è diventato subito violento. Il 34enne fasanese ha iniziato a vomitare addosso alla ex fidanzata, che è sua coetanea, una serie di insulti e di pesanti minacce. Dalle parole è poi passato alle mani: ha iniziato a strattonarla e le ha alzato le mani. Prima di andare via le ha rubato il cellulare. La ragazza si è recata al Pronto soccorso dell’ospedale di via Nazionale dei trulli, dove è stata visitata dal medico di turno, che l’ha giudicata guaribile in dieci giorni di tempo.

Dal PTA è immediatamente partita la segnalazione ai carabinieri. È il protocollo in questi casi: se una donna si presenta al Pronto soccorso con lesioni che le sono state provocate dal compagno o l’ex compagno il medico di turno deve subito informare dell’accaduto le forze dell’ordine. In questo caso la segnalazione del Pronto soccorso è stata addirittura superflua: ancor prima che dall’ospedale chiamassero il 112 la vittima dell’aggressione si era presentata in caserma per sporgere denuncia. Ricostruiti i fatti i carabinieri hanno formalizzato a carico del 34enne fasanese, che peraltro è già noto alle forze dell’ordine, una denuncia alla magistratura per rapina e maltrattamenti.

L’incontro con l’ex? Assolutamente da disertare. L’appello viene dai magistrati. L’ultimo, in ordine di tempo, consiglio in questa direzione è venuto dal pm che si sta occupando del femminicidio di una donna al settimo mese di gravidanza, un caso che ha scosso l’intero Paese. In conferenza stampa il magistrato ha lanciato un vero e proprio appello: «Non andate mai all’ultimo incontro chiarificatore. E’ un momento da non vivere mai, perché è estremamente pericoloso».

Come volevasi dimostrare: la vicenda della 34enne fasanese è solo l’ultimo, in ordine di tempo, di una lunga serie di incontri tra ex coniugi o ex fidanzati sollecitati da una delle parti in causa con l’intenzione di chiarire questioni rimaste in sospeso dopo la fine di una relazione che degenerano in comportamenti violenti. Di qui l’appello del pubblico ministero Alessia Menegazzo, il magistrato titolare del fascicolo sull’omicidio di Giulia Tramontano, la 29enne uccisa insieme al feto che portava in grembo dal compagno: «Ecco cosa è veramente importante che deve insegnare a noi donne: che non bisogna mai andare all’incontro della spiegazione. E’ un momento da non vivere mai».

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