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Estate, nel Brindisino mancano lavoratori: «Senza manodopera, la stagione è arrivata»

 
Mimmo Mongelli

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Mimmo Mongelli

Estate, nel Brindisino mancano lavoratori: «Senza manodopera, la stagione è arrivata»

«Sembra che ci sia qualcosa che non va, sembra che il sistema abbia bisogno di essere riamodernato a partire dai contratti agli stipendi alle ore di lavoro alle competenze effettive del personale»

Venerdì 21 Aprile 2023, 11:10

BRINDISI - Non si trova personale: sono sempre di più le aziende in difficoltà. A sollevare il problema, con un post pubblicato sul suo profilo Facebook, è stato Donato Pistola, titolare di un pubblico esercizio ubicato in pieno centro della città. Un’iniziativa - quella assunta dal commerciante fasanese attraverso la pubblicazione sul social network - da lui voluta anche in qualità di referente cittadino della Confcommercio.

«In questi giorni più degli scorsi mesi - afferma l’imprenditore - ad iniziare da me siamo alla ricerca di personale per diverse mansioni ma sembra che ci sia qualcosa che non va, sembra che il sistema abbia bisogno di essere riamodernato a partire dai contratti agli stipendi alle ore di lavoro alle competenze effettive del personale. Ci troviamo di fronte ad una mancanza di personale mai vista nella storia».

Il fenomeno è quello da tempo in atto e dibattuto anche su scala nazionale, ma è evidente che sono tanti i fattoti che concorrono a determinarlo in forma così duratura.

«Ci sono attività - aggiunge Pistoia - che non potranno svolgere a pieno regime il proprio esercizio di servizio ai clienti e questo farà sì che chiuderanno per mancanza di forza lavoro».

Si profilerebbe quindi un rischio di seri danni per l’economia del territorio: «Le attività ristorative, comprese caffetterie, bistrot, pasticcerie, panifici - sostiene senza mezzi termini l’esercente - sono al collasso. Perché lo Stato non si rende conto e non si adopera per formare gli stranieri presenti in Italia offrendo loro una possibilità di lavoro visto che, a quanto pare, gli italiani hanno deciso di laurearsi in massa e di ambire al posto fisso, come diceva Cetto La Qualunque?».

Un interrogativo che Pistoia pone a nome di tutti gli operatori che si trovano nelle sue condizioni: «Tutto il comparto - aggiunge - è seriamente preoccupato perché abbiamo alle porte la stagione turistica e si prospettano numeri importanti. Riusciremo a garantire un servizio degno? Io la vedo dura».

Una preoccupazione condivisa non solo dagli operatori del settore della ristorazione, dei bar e delle caffetterie ma molto diffusa anche tra i titolari di saloni di acconciature (femminili e maschili) che invano stanno tentando di trovare giovani disposti a imparare il mestiere: la disponibilità a lavorare in questi settori è quasi inesistente o, comunque, insufficiente a coprire le richieste. Sono decine le aziende fasanesi, soprattutto quelle di dimensioni medio-piccole, operanti nel settore della ristorazione e de servizi che vogliono assumere ma non trovano personale, né alle prime armi né qualificato.

«Quello che ci vorrebbe - sostengono le associazioni di categoria - è un patto per il territorio in modo da favorire l’incrocio di dati utili alle aziende che sono alla ricerca di personale. Ben venga questo patto, come tutte le altre soluzioni possibili. Il problema, assolutamente non di poco conto, è che il tempo stringe perché la stagione turistica è alle porte e arrivare a questo appuntamento con i pubblici esercizi e le attività della ristorazione che non possono contare su staff completi potrebbe risultare deleterio per l’immagine del territorio nel suo complesso oltre che per gli stessi titolari delle attività».

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